Da sempre la sua posizione privilegiata favorì gli insediamenti, come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti, risalenti, soprattutto, al periodo della dominazione etrusca, durante la quale fu al centro di fiorenti scambi commerciali. Vi sono testimonianze anche di epoca romana in cui è presumibile che la città fosse un “castrum”, posto tra la Cassia Cimina e la Cassia Clodia. Lo stesso nome, secondo alcune interpretazioni, trarrebbe origine da un nobile francese, un certo Rossilllon, trasferitosi qui per l'amenità dei luoghi: nel suo stemma erano rappresentati due leoni, gli stessi che ritroviamo nell'attuale stendardo del paese accanto al giglio farnesiano. I Farnese, infatti, estesero il loro dominio anche qui ed eressero Ronciglione, apportandovi numerose migliorie, non solo architettoniche: bonificarono infatti buona parte delle terre prospicienti il lago di Vico e, grazie alle acque del Rio Bravo, condotto artificiale da loro realizzato, permisero l'installazione di cartiere, ferriere, mulini e tipografie una delle quali fu tra le prime stamperie in Italia delle carte da gioco. Alla caduta del ducato di Castro anche Ronciglione venne incamerato, nel 1649, alla Santa Sede ma, contrariamente ad altri centri della zona, non perse la sua vitalità economica e culturale. Il Duomo, preziosità architettonica del paese, fu costruito nel 1671 su disegno del Rainaldi. In esso sono custodite numerose opere d'arte tra le quali spicca l'altare sinistro, realizzato con marmi policromi e ornato da una pala d'altare di Giuseppe Ghezzi raffigurante la Madonna del Rosario. Pregevole, anche la Fontana dei Liocorni opera del Vignola.