Situato al confine con la Toscana, vanta origini antichissime, come dimostrano i resti di numerosi insediamenti disseminati nella zona: le testimonianze più interessanti sono quelle relative al periodo che va dal 2500 al 1900 a. C., con una superficie di tombe estesa su 12 ettari. Intorno all'anno Mille il paese, che si chiamava ancora Farneto, vide il progressivo emergere di quella nobile famiglia da cui successivamente prenderà il nome. In questo periodo i Farnese, prodi condottieri e buoni diplomatici, erano infatti vassalli al servizio del Comune di Orvieto, ma si erano già distinti in quanto spesso si associavano alle armate della Chiesa per difendere i territori usurpati dalle varie famiglie di fede ghibellina. Con i Farnese la città iniziò a crescere e visse un lungo periodo di splendore, culminato con l'inclusione, grazie a papa Paolo III Farnese, nel potentissimo Ducato di Castro. La chiesa Parrocchiale di San Salvatore, le cui origini sono senz'altro molto antiche, si deve all'alacrità dei Farnese, che tentarono in ogni modo di migliorare l'aspetto architettonico del paese, L'opera di ristrutturazione ebbe inizio nel 1596 e, accanto ad altri lavori, vennero fatti costruire anche quattro nuovi altari. La selva del Lamone invece, a tratti impenetrabile, è situata appena fuori da Farnese, in direzione Manciano, ed è il naturale rifugio per molte specie di animali che trovano asilo nelle radure che costeggiano la fitta boscaglia .