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Indici della Rassegna

Titolo
PRESUPPOSTI ESSENZIALI PER L’ANNULLAMENTO D’UFFICIO DELL’ATTO AMMINISTRATIVO
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Tar Lazio, Roma, Sez. II bis, sent. 20 giugno 2008 n. 6978 Riferimento Normativo: - Art. 21 nonies L. 241/1990
Testo
L’annullamento di un atto in via di autotutela è attività discrezionale della pubblica amministrazione che deve porre a fondamento della propria decisione una valutazione ed una specifica motivazione circa l’interesse pubblico attuale all’annullamento che non deve essere il mero riferimento al ripristino della violata legalità.
Proprio l’introduzione del cap. IV bis alla legge 241/1990 e nello specifico dell’art. 21 nonies - nel recepire i principi giurisprudenziali consolidatisi negli anni, anche nell’ordinamento comunitario, ma arricchendolo nella parte in cui si impone una espressa ponderazione degli interessi dei destinatari del provvedimento e dei controinteressati - pone l’attenzione del legislatore sulla necessità dell’indagine degli interessi in gioco dando ampia ragione e valutazione della preminenza dell’interesse all’annullamento d’ufficio, rispetto al mutamento della situazione in essere.
Vero che la disposizione normativa non indica, ovvero non elenca, quali siano le ipotesi in cui si concretizza “ l’interesse pubblico rilevante” ma è vero che un limite all’annullamento è il consolidamento e certezza della posizione vantata dal privato.
Se il provvedimento ha prodotto effetti favorevole per il soggetto e detto effetto si è protratto nel tempo, tale da ingenerare il convincimento della stabilità della posizione giuridica in essere e della convinzione della debenza del bene della vita, è chiaro che “la stabilità della situazione costituisce un limite all’autoannullamento” Seppur sia perseguibile la legittimità dell’azione amministrativa, l’ esigenza di certezza del diritto impone approfondimenti circa le modalità del perseguimento del contemperamento degli interessi e quindi a valutare l’ affidamento ingenerato ed il lasso di tempo intercorso, ponendo sullo stesso livello la necessità del ripristino della legalità violata e gli altri interessi privati.
Ciò impone l’esatta valutazione dell’interesse pubblico che si persegue con l’annullamento sulla base della situazione che di fatto si è consolidata e sulle conseguenze derivanti dall’esecuzione del provvedimento che si vorrebbe elidere.
Competente all’adozione dell’atto è lo stesso rogano che l’ha adottato, salvi i casi in cui le funzioni siano state nel frattempo diversamente assegnate.
Autore
Data
lunedì 30 giugno 2008
 
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