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Indici della Rassegna

Titolo
VARIANTI ESSENZIALI ALLA CONCESSIONE EDILIZIA
Argomento
Edilizia e urbanistica
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Tar Campania – Salerno, Sez. II – sentenza 6 agosto 2008 n. 2223 ;
Testo
E’ legittimo il diniego di concessione edilizia per il completamento di un fabbricato di civile abitazione, nel caso in cui il manufatto edilizio originario sia stato realizzato in posizione diversa rispetto alle previsioni dell’originaria concessione edilizia; infatti, la modifica della localizzazione dell’edificio sull’area costituisce una variante essenziale, che comporta, tra l’altro, sul piano sanzionatorio, la demolizione dell’opera.
In materia di edilizia, nell’ambito del vasto genere delle varianti alla concessione edilizia, sono individuabili tre sottotipi, soggetti a differenziate discipline positive:
- una variante “non essenziale” (o “propria”), di regola finalizzata ad apportare modeste correzioni ad un primitivo progetto approvato dall’autorità amministrativa, onde adeguarlo a sopravvenienze, di tipo materiale o giuridico, in precedenza non conosciute; in questa ipotesi effettivamente intercorre tra i due titoli edilizi un rapporto di continuità tale che, il secondo assenso, deve considerarsi un mero sviluppo del progetto già assentito, coerente con la primigenia impostazione dell’intervento;
- una variante “in corso d’opera”, la cui precipua caratteristico è tuttavia quella di intervenire a lavori già eseguiti (e, dunque, si tratta propriamente di un’approvazione ex post), quantunque in parziale difformità dall’assenso ottenuto (a condizione che le modifiche, comunque di lieve entità, non riguardino la sagoma, le superfici o la destinazione d’uso dell’immobile), ma pur sempre eispettando la normativa urbanistica vigente;
- la variante “impropria” (o “essenziale” o “pesante”) che, a differenza delle prime due, ha ad oggetto interventi edilizi del tutto incompatibili con l’impianto in precedenza autorizzato e che, dunque, si atteggia a titolo edilizio del tutto nuovo ed autonomo, assimilabile ad una nuova concessione.
Pertanto, ai fini di individuare il carattere essenziale o meno di una variante alla concessione edilizia, si deve avere riguardo al risultato complessivo dell’intervento costruttivo: il relativo giudizio va formulato, quindi, non già esaminando l’intervento nei suoi singoli elementi, ma valutando l’insieme delle modificazioni apportate al primitivo progetto. In definitiva, quindi, dette modificazioni debbono essere valutate in modo globale e contestuale.
Nel caso di specie, ed alla stregua del principio sopra delineato, è stato ritenuto legittimo il diniego di concessione edilizia espresso dalla P.A., in quanto, mentre il progetto originariamente assentito prevedeva l’ubicazione dell’edificio a monte di una strada di Piano, in zona omogenea C3, il manufatto era stato in realtà edificato a valle della predetta strada, in zona omogenea C2.
Autore
Dott. Roberto Bongarzone
Data
domenica 31 agosto 2008
 
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