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Indici della Rassegna

Titolo
CONCORSI PUBBLICI E GRADUATORIE
Argomento
Giurisdizione
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Corte di Cassazione, Sez. Un., sent. 9 febbraio 2009 n. 3055
Testo
La giurisdizione del giudice amministrativo in materia di concorsi non solo sussiste per le controversie relative a concorsi aperti a candidati esterni (la possibilità di vincitori "esterni" da assumere priva di rilevanza la partecipazione anche di soggetti già dipendenti della P.A.. - cd. concorsi misti - restando ascritta la procedura, unitariamente considerata, ai concorsi pubblici di cui all'art. 97 Cost. e D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 35), ma si estende ai concorsi per soli candidati interni indetti per il passaggio da un'area funzionale ad un'altra (pure in questo caso non rileva la natura "mista", cioè la partecipazione anche di dipendenti già inquadrati nell'area superiore); di conseguenza, la giurisdizione del giudice ordinario nelle controversie concorsuali si atteggia come residuale, in quanto relativa ai concorsi per soli candidati "interni" che comportino progressione nell'ambito della medesima area professionale.
Si è giunti, infatti, ad attribuire decisivo rilievo ai nuovi sistemi di inquadramento (previsti dalla contrattazione collettiva) per aree professionali comprendenti una pluralità di profili professionali, talora verticalmente ordinati (nel sistema di alcuni contratti collettivi, alle posizioni economiche all'interno della medesima area professionale corrispondono diversi livelli di mansioni). Quindi, il discrimen tra giurisdizione ordinaria e amministrativa, per le controversie inerenti a concorsi interni, è dato dalla permanenza dei vincitori nella stessa area professionale oppure del loro passaggio a aree diverse e superiori, compresa, ovviamente l'area della dirigenza.
SCORRIMENTO GRADUATORIE
La pretesa allo "scorrimento" della graduatoria di concorso si colloca, di per sè, fuori dell'ambito della procedura concorsuale ed è conosciuta dal giudice ordinario quale controversia inerente al "diritto all'assunzione", salva la verifica del fondamento di merito della domanda, esulante dall'ambito delle questioni di giurisdizione.
Rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo in materia di concorsi la controversia relativa ad una delibera con la quale la P.A., piuttosto che utilizzare una graduatoria di concorso ancora valida ed efficace, ha stabilito di coprire i posti vacanti e disponibili mediante un concorso interno. In tal caso, infatti, la controversia ha come oggetto il controllo giudiziale sulla legittimità dell'esercizio del potere autoritativo di bandire un concorso interno per la progressione a categoria diversa e superiore rispetto a quella di inquadramento dei dipendenti. Ne discende l'appartenenza alla categoria degli interessi legittimi delle situazioni giuridiche soggettive dedotte in giudizio, la cui tutela è demandata al giudice cui spetta il controllo del potere amministrativo ai sensi dell'art. 103 Cost.
La giurisprudenza della Corte, inoltre, sempre in tema di "scorrimento" e con riguardo alla perdurante efficacia di una graduatoria, ha precisato che l'operatività dell'istituto presuppone necessariamente una decisione dell'amministrazione di coprire il posto utilizzando la graduatoria rimasta efficace (si deve trattare di posti non solo vacanti, ma anche disponibili, e tali diventano sulla base di apposita determinazione), decisione che, una volta assunta, risulta equiparabile all'espletamento di tutte le fasi di una procedura concorsuale, con l'identificazione degli ulteriori vincitori. In altri termini, il diritto all'assunzione sorge con il completamento di una fattispecie complessa: perdurante efficacia di una graduatoria + decisione di avvalersene per coprire posti vacanti.
Autore
Dott.ssa Marta Dolfi
Data
domenica 15 marzo 2009
 
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