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Abstract
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Testo
AL LAVORATORE PUO' ESSERE ATTRIBUITA, IN VIA CONVENZIONALE, UNA QUALIFICA SUPERIORE A QUELLA SPETTANTEGLI

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, 27 marzo 2009 n. 7523

Posto che costituisce principio assolutamente pacifico in dottrina ed in giurisprudenza quello secondo cui è perfettamente ammissibile, nell'ambito della disciplina del rapporto di lavoro subordinato l'attribuzione al lavoratore di una qualifica superiore alle mansioni effettive, occorre tuttavia rilevare che la attribuzione della qualifica convenzionale deve necessariamente trovare il proprio fondamento nel contenuto degli accordi collettivi ovvero dell'autonoma determinazione della parti. La qualifica attribuita può ritenersi meramente convenzionale, e cioè non corrispondente alle mansioni inferiori effettivamente assegnate e svolte, quando in sede di attribuzione, nell'ambito dell'autonomia contrattuale, di siffatta qualifica convenzionale superiore, vengano espressamente indicate le mansioni di contenuto inferiore effettivamente assegnate al dipendente; in assenza di siffatta specificazione, le mansioni non possono che corrispondere alla qualifica, non potendosi in alcun modo ritenere il carattere convenzionale della stessa.
CONCORSO PER VIGILE URBANO: REQUISITI
Riferimenti Giurisprudenziali:
- CGA, Sez. giurisdizionale, sent. 15 aprile 2009 n. 225
E’ legittimo il bando di concorso indetto da un Comune per la copertura di posti di agente di Polizia municipale, nella parte in cui subordina l’assunzione dei concorrenti al possesso del requisito dell’altezza minima (di m. 1,65 per gli uomini e m. 1,61 per le donne) richiesto dal d.P.C.M., 30 settembre 1992, n. 432 per la Polizia di Stato, ove le norme regolamentari per l’ordinamento della Polizia municipale del Comune richiamino i requisiti richiesti per la Polizia di Stato; d’altra parte, tale previsione non presenta quei profili di irragionevolezza che, in relazione anche ai principi costituzionali, possano far scattare un controllo censorio del giudice amministrativo, ove si tenga conto soprattutto della delicatezza dei compiti attribuiti oggi agli agenti di Polizia municipale (in applicazione del principio nella specie è stato ritenuto legittimo il provvedimento di esclusione dal concorso per 400 posti di vigile urbano indetto dal Comune di Palermo di una candidata che era risultata avere un’altezza - pari a mt. 1,59 - inferiore a quella richiesta dal bando - di mt. 1,61 per le donne).
PROCEDURE DI MOBILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI

Riferimenti Giurisprudenziali
? Corte di Cassazione, SS.UU., sent. 6 marzo 2009, n. 5458

Nel caso di controversie relative a procedure concorsuali nell'ambito del pubblico impiego contrattualizzato – limitatamente al caso in cui il concorso interno riguardi la progressione verso una qualifica superiore appartenente ad una stessa “area”, ovvero la progressione verso una qualifica “tout court” - non è applicabile la disciplina di cui all'art. 63, comma 4, del D.Lgs. n. 165/2001, operando, di contro, la disciplina di cui al comma 1 dello stesso articolo.
La Suprema Corte ribadisce, ancora una volta, la giurisdizione del Giudice Ordinario in tale materia.
Come fattispecie derogatoria l'art. 63, comma 4, del summenzionato decreto prevede che sono devolute alla giurisdizione del Giudice Amministrativo le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Nel caso, invece, di procedure di mobilità dei dipendenti pubblici da un'amministrazione ad un'altra, la giurisdizione, spetta al Giudice Ordinario, non essendo equiparabile tale ipotesi a quella di un vero e proprio concorso.
La Corte, nel marzo 2005, aveva già affermato il principio secondo il quale in tema di lavoro pubblico “privatizzato” e nelle ipotesi di procedure di mobilità l'interesse pregiudicato da decisioni assunte dal datore di lavoro nell'esecrizio dei suoi poteri rientra nella più ampia definizione di diritto soggettivo poiché tali poteri non incidono in maniera diretta sul rapporto di lavoro, ma sono espressione di modifica all'assetto organizzativo del personale.
Anche se nel caso di specie la domanda formulata era rivolta all'annullamento di un atto amministrativo, in ogni caso, ai fini della individuazione della giurisdizione, si fa riferimento all'oggetto della domanda, petitum sostanziale, deducibile dalla natura della controversia e del rapporto fatto valere in giudizio.
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Data
giovedì 30 aprile 2009
 
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