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Titolo
espropri
Argomento
Notizie in breve
Testo
SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI

In assenza del provvedimento acquisitivo ex art. 43 TU, il bene va restituito.
TAR Calabria, Sezione I Catanzaro, sentenza n. 253 del 01.03 2010
L’Amministrazione può sottrarsi all’obbligo di restituire il terreno illecitamente detenuto, solo con l’emanazione dell’atto di acquisizione, e conseguente risarcimento del danno, ai sensi dell’art. 43 del DPR 327/2001,.
L’Ordinamento italiano, infatti, non consente ad una Amministrazione di acquisire a titolo originario la proprietà di un’area altrui sulla quale sia stata realizzata un’opera pubblica - o di pubblico interesse - in assenza di un titolo ablatorio o mediante un proprio illecito.
In presenza di un possesso senza titolo, non essendo – cioè – stato adottato il decreto di esproprio - assume particolare rilievo l’art. 43 del testo unico di cui al DPR 327/2001 che, ispirato dall’art. 42 della Costituzione – attribuisce, qualora si sia verificata una patologia dell’azione amministrativa, il potere di acquisire la proprietà dell’area con un atto formale di natura ablatoria e discrezionale, in sostanziale sanatoria.
Il mancato ricorso alla possibilità offerta dal suddetto art. 43 comporta per Amministrazione il conseguente obbligo della restituzione del terreno e del risarcimento del danno così prodotto; la stessa può diventare proprietaria del terreno solo con l’emissione di detto provvedimento di acquisizione, che si riferisce anche alle occupazioni “sine tutulo” già sussistenti alla data di entrata in vigore del testo unico.
L’art. 43 del T.U. sulle espropriazioni presuppone l’illegittimità della procedura
TAR Sicilia, Sezione II Catania, sentenza n. 479 del 08/03/2010
L’art. 43 del DPR 327/2001 si basa sull’avvenuta dichiarazione di illegittimità della procedura esporopriativa; ne consegue che l’annullamento degli atti costituisce presupposto per l’esame del provvedimento acquisitivo al fine di non pervenire alla restituzione dell’area.
In sintesi, per evitare la restituzione di un’area l’Amministrazione dovrà adottare idoneo provvedimento sanante ex art. 43 DPR 327/2001 , commi 1 e 2 da sottoporre al controllo giurisdizionale di legittimità, al fine di vedersi riconosciuta la legittima titolarità del bene previo riconoscimento del risarcimento del danno.
QUESITO

La maggiorazione del 10% va riconosciuta se si supera il valore venale?
Nello specifico occorre chiarire se in presenza di procedura espropriativa, l’indennità determinata sulla base del valore venale ed accettata , ed in presenza di cessione volontaria, deve essere maggiorata del 10%.
Le maggiorazioni previste dalla normativa, (del 10 % per i terreni edificabili e del 50% per quelli non edificabili), altro non sono che espressioni di un meccanismo procedimentale premiante che nulla ha a che vedere con il valore del bene, ma che rendono più celere la conclusione del procedimento e matematicamente l’indennità più elevata rispetto al valore venale, ovviamente solo se in presenza di una esatta determinazione dello stesso.
Ne consegue che l’indennità totale da corrispondere può superare il valore venale del bene.
Sul punto – però - sono state sollevate eccezioni di incostituzionalità
Autore
Data
giovedì 15 aprile 2010
 
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