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Indici della Rassegna

Titolo
RIPARTO COMPETENZA CONSIGLIO E GIUNTA COMUNALE
Argomento
Enti locali
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Consiglio di Stato, Sez. IV, sent. 6 maggio 2010 n. 2629 Riferimenti normativi: - D. Lgs. 267/2000
Testo
Il Decreto Legislativo n. 267/2000 individua le competenze che spettano a ciascun organo politico.
Il criterio seguito è quello di individuare le attribuzioni conferite al consiglio con una elencazione tassativa riportata nell’art. 42 t.u., riconoscendo all’organo collegiale la sua capacità di indirizzo e controllo politico – amministrativo.
E’ compito fondamentale dell’indicato consesso quello di esprimere gli indirizzi di rilievo generale che si esprimono in atti fondamentali programmatori, residuando alla giunta tutti gli ulteriori interventi, non conferiti né al consiglio, né al sindaco.
In questa ottica non è compito del consiglio adottare atti riguardanti la decadenza dall’assegnazione dei lotti nell’ambito del piano degli insediamenti produttivi.
Questa competenza non rientra nell’art. 42 lett. l) t.u. che conferisce al consiglio comunale “acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni che non siano previsti espressamente in atti fondamentali del consiglio o che non ne costituiscano esecuzione e che, comunque, non rientrino nella ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza della giunta ”.
Questa capacità consiliare in riferimento agli appalti è legata ad un duplice criterio ovvero che la gara non risulti attuativa di precedenti atti e non rientri nell’ordinaria amministrazione.
In applicazione di questi criteri, il provvedimento con il quale si dispone la caduta del beneficio di attribuzione dei lotti è di competenza giuntale poiché esso ha natura vincolata e ricognitiva, attuativa delle delibere consiliari le quali predispongono il quadro istituzionale negli interventi per gli insediamenti produttivi.
Non ultimo l’atto in esame è espressione immediata della ordinaria gestione dell’ente pubblico.
Nel caso di acquisti di immobili, invece, spetta al consiglio comunale approvare l’acquisizione del bene di interesse culturale gravato da prelazione, quando la giunta ha agito fuori dell’indirizzo generale del consiglio medesimo, o, addirittura, in contrasto con il provvedimento che ha indicato le modalità per attuare il programma.
In ultimo è necessario segnalare come l’atto gravato non può che essere quello che incide direttamente sulla sfera giuridica del destinatario e lesivo della posizione soggettiva del privato, risultando non produttivi di effetti gli atti infraprocedimentali, come possono essere quelli del sindaco rivolti all’organo competente a procedere alla revoca dell’assegnazione precedentemente conferita.
In questo caso non esiste alcuna lesione immediata risultando ininfluente quale organo abbia proceduto alla determinazione dell’atto interno.
Autore
Dott. Grasselli Stefano
Data
sabato 15 maggio 2010
 
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