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Indici della Rassegna

Titolo
ORDINANZE CONTINGIBILI E URGENTI. LEGITTIMAZIONE PASSIVA IN SENSO LATO E IN SENSO STRETTO
Argomento
Enti locali
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: Consiglio di Stato, Sez. V sentenza 31-05-2010, n. 3424
Testo
Occorre stabilire se i ricorsi per l’annullamento delle ordinanze contingibili e urgenti adottate dal Sindaco, trovino la loro legittimazione passiva nel Comune o nel Ministero dell’Interno, considerato che, per espressa previsione legislativa, il Sindaco, all’atto dell’adozione di tali provvedimenti, agisce quale “ufficiale del Governo”.
Tale questione può essere ricondotta a due ragioni essenziali:
- la prima, di carattere oggettivo e funzionale, intende stabilire una giustificazione razionale della profondità e ampiezza del potere di ordinanza, che (secondo una certa impostazione) può comportare anche deroghe all’ordinamento vigente. Si afferma, allora, che un potere di questo tipo, idoneo a superare precetti di rango legislativo e regolamentare (seppure nei rigorosi limiti tracciati dalla Corte costituzionale e dalla giurisprudenza di legittimità), potrebbe essere ammesso dall’ordinamento solo se ricondotto alla categoria generale del “potere di Governo”, inteso in senso lato, come cura degli interessi indifferibili ed essenziali della comunità.
- La seconda ragione, di carattere strutturale e soggettivo, muove dalla antica idea secondo cui tutto il sistema delle autonomie locali troverebbero la propria base organizzativa unitaria nell’apparato statale, nel quadro complessivo dell’ordinamento giuridico. Il sindaco esercita poteri tipicamente riconducibili all’autonomia riconosciuta alla comunità territoriale, ma svolge anche compiti spettanti, in origine, allo Stato centrale.
Ciò chiarito, l’indirizzo giurisprudenziale seguito dalla giurisprudenza prevalente dovrebbe essere sottoposto a revisione, in quanto gli argomenti che lo sorreggono, fondati sulla assunzione del dato testuale fornito dall’art 50 del decr. legisl. n. 267 del 2000 come principio cardine del sistema, tale da influenzare l’intero impianto normativo, riflettono una visione dell’ordinamento degli enti locali superata dai più recenti interventi riformatori, anche a livello costituzionale.
La soluzione accolta dal Consiglio di Stato, Sez. V ( sent. 31.05.2010 n.3424).
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, previa riunione dei ricorsi in appello, statuisce che non può essere condivisa l’eccezione di inammissibilità del ricorso di primo grado per difetto di legittimazione passiva del Comune rispetto all’impugnazione di ordinanze contingibili e urgenti, adottate dal sindaco quale ufficiale di governo ( secondo l’appellante Bonaiuto, legittimato passivo sarebbe il Ministero dell’Interno), tenuto conto che, pur agendo il sindaco in veste di organo dello Stato (ufficiale del governo) e quindi di organo a servizio di più enti, egli opera nel complesso organizzatorio comunale quale elemento di tale complesso con la conseguente responsabilità del comune, e non dello Stato, degli atti posti in essere dal sindaco nella suddetta qualità; condanna gli appellanti alla rifusione, in favore dell’appellato,delle spese di giudizio. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall’autorità amministrativa.

[a cura della Dott.ssa Mercedes Petroni]


Autore
Data
martedì 15 giugno 2010
 
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