Via Saffi, 49 01100 VITERBO     |     provinciavt@legalmail.it     |     0761 3131

Indici della Rassegna

Titolo
.
Argomento
Notizie in breve
Abstract
.
Testo
SINTESI E SEGNALAZIONI
AVVALIMENTO NELLE GARE D’APPALTO

Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Lazio, Roma, Sez. II bis, Sentenza 15 giugno 2010 n. 1762.

Nelle gare di appalto riservate - in via eccezionale - alle cooperative sociali, non è ammissibile l'avvalimento se si voglia usufruire dei requisiti di società di capitali che non sono ricomprese nel novero delle cooperative sociali. Di qui l’illegittimità del provvedimento di aggiudicazione laddove la cooperativa aggiudicataria si sia avvalsa della capacità finanziaria, economica e tecnica di una s.r.l.
L’eventuale facoltà dell’avvalimento porterebbe, infatti, all’alterazione della par condicio e quindi alla violazione delle finalità sociali perseguite da detti organismi.

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DI GARA

Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 14 giungo 2010 n. 3732.

La commissione giudicatrice di una gara per l’affidamento di un appalto pubblico deve essere composta da soggetti in possesso dei requisiti previsti esplicitamente dalla disposizione dell’art. 84 comma 8 del D.Lgs. n. 163 del 2006.
Ne consegue che nel caso in cui alcuni del componenti risultino privi dei titoli richiesti, l’illegittimità della nomina travolge l’intero procedimento di scelta del contraente con conseguente annullamento dell’aggiudicazione e ripetizione della procedura.

STRADE VICINALI

Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 22 giungo 2010 n. 3891.

L’inserimento di una strada nell’elenco delle strade vicinali (soggette a uso pubblico) fa presumere la sussistenza del diritto di pubblico transito sulla strada con conseguente legittimazione del Comune all’esercizio del potere di ripristino dell’uso pubblico stesso .
A ciò e specularmene fa riscontro il principio secondo cui in mancanza di espresso inserimento di una strada privata nell'elenco delle strade vicinali, l'esercizio del potere di tutela del Sindaco è condizionato al preventivo rigoroso accertamento del suo uso pubblico. L’indagine deve essere condotta non già sulla base delle risultanze catastali, bensì mediante un approfondito esame della condizione effettiva in cui si trova. L’intervento manutentivo o la installazione nel sottosuolo di condutture per il gas, telefonia e scarico delle acque, incide solo sulla titolarità del godimento del bene e sulle modalità del suo esercizio, evidenziando il mero l'asservimento di detta strada a fini pubblici, non implica l'acquisizione in proprietà dell’ente territoriale che non può conseguirsi da semplici interventi migliorie per l'utilizzazione di un'opera già presente.

SOCIETA’ PUBBLICA ED ATTIVITA’ DI DIRITTO PRIVATO SOCIETARIO

Tar Campania Napoli 23.12.2009 n. 9341
Oggetto: società pubblica ed attività di diritto privato societario
All’atto della nomina dell’amministratore di una società pubblica la p.a. non agisce quale soggetto pubblico ma esplica poteri pari al socio privato giusto il disposto degli articoli 2449 e 2550 del codice civile.
La p.a non esercita quindi in tale sede un potere pubblico, ma una potestà di diritto privato e tale da escludere ogni valenza amministrativa delle decisioni ivi assunte.

SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI

VIABILITA’: E’ VINCOLO ESPROPRIATIVO E DECADE

Riferimenti Giurisprudenza:
- TAR Puglia, Lecce, Sez. III., Sent. 29 gennaio 2010 n. 373.

La destinazione a viabilità integra un vincolo sostanzialmente ablativo in quanto preordinato all’esproprio; ciò poichè con tale destinazione si ha un sostanziale azzeramento del contenuto economico del bene, che per tutta la durata del vincolo rimane privo di qualsiasi utilità funzionale.
Di qui la natura di espropriazione sostanziale o di valore.
Più dettagliatamente: le norme di PRG che impongono vincoli sulle aree destinate a viabilità impedendone l’edificazione ed ogni altro utilizzo hanno natura espropriativa e sono conseguentemente soggette a decadenza una volta decorso il termine quinquennale di cui all’art. 9 del DPR 327/2001.

LEGITTIMAZIONE DEI MEZZADRI, COLONI PARZIARI E PARTECIPANTI

Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. IV, Sentenza 10 giugno 2010 n. 3690.

Ai fittavoli, mezzadri, coloni e partecipanti va riconosciuta una posizione autonoma nell’intero procedimento espropriativo, rispetto a quella del proprietario, che li legittima a far valere quanto meno il proprio interesse legittimo al corretto esercizio del potere, non potendosi ritenere, per ragioni logiche e sistematiche, che la legittimazione espressamente conferita ad essi dall’art. 17 della legge n. 865 del 1971 sia limitata alla sola rivendicazione dell’importo corrispondente all’indennità di esproprio determinata in favore del proprietario, così come previsto espressamente dalla specifica disposizione contenuta nel secondo comma di detta norma di legge.


IRREVERSIBILE TRASFORMAZIONE DEL FONDO

Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Campania, Napoli, Sez. V, Sentenza 12 maggio 2010 n. 4250.


In nessun caso, neppure a fronte della sopravvenuta irreversibile trasformazione del suolo per effetto della realizzazione dell’opera pubblica, è possibile giungere, nonostante la espressa domanda in tal senso della parte ricorrente, a una condanna puramente risarcitoria a carico dell’amministrazione, poiché una tale pronuncia postula inammissibilmente l’avvenuto trasferimento della proprietà del bene per fatto illecito dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della p.a. che se ne è illecitamente impossessata, esito, questo (comunque sia ricostruito in diritto: rinuncia abdicativa implicita nella domanda solo risarcitoria, accessione invertita), vietato dal Primo Protocollo allegato alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo


NATURA CONFORMATIVA DEL VINCOLO A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO

Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. IV, Sentenza 12 maggio 2010 n. 2843.

Il vincolo a "verde pubblico attrezzato", previsto da un P.R.G., non ha natura espropriativa, qualificandosi come vincolo di natura conformativa della proprietà, conseguente alla zonizzazione effettuata dagli strumenti urbanistici per definire i caratteri generali dell'edificabilità in ciascuna delle zone in cui è suddiviso il territorio comunale, ponendo limitazioni in funzione dell'interesse pubblico generale. Trattasi, infatti di vincoli derivanti da limiti non ablatorii, posti normalmente dalla pianificazione urbanistica, derivanti da destinazioni realizzabili anche attraverso l'iniziativa privata, in regime di economia di mercato, quali quelle elencate, a titolo peraltro meramente esemplificativo, dalla sentenza della Corte costituzionale n. 179 del 1999.

Autore
Data
martedì 15 giugno 2010
 
Valuta questa Pagina
stampa