Testo
SINTESI E SEGNALAZIONI
AVVALIMENTO NELLE GARE DâAPPALTO
Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Lazio, Roma, Sez. II bis, Sentenza 15 giugno 2010 n. 1762.
Nelle gare di appalto riservate - in via eccezionale - alle cooperative sociali, non è ammissibile l'avvalimento se si voglia usufruire dei requisiti di società di capitali che non sono ricomprese nel novero delle cooperative sociali. Di qui lâillegittimità del provvedimento di aggiudicazione laddove la cooperativa aggiudicataria si sia avvalsa della capacità finanziaria, economica e tecnica di una s.r.l.
Lâeventuale facoltà dellâavvalimento porterebbe, infatti, allâalterazione della par condicio e quindi alla violazione delle finalità sociali perseguite da detti organismi.
COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DI GARA
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 14 giungo 2010 n. 3732.
La commissione giudicatrice di una gara per lâaffidamento di un appalto pubblico deve essere composta da soggetti in possesso dei requisiti previsti esplicitamente dalla disposizione dellâart. 84 comma 8 del D.Lgs. n. 163 del 2006.
Ne consegue che nel caso in cui alcuni del componenti risultino privi dei titoli richiesti, lâillegittimità della nomina travolge lâintero procedimento di scelta del contraente con conseguente annullamento dellâaggiudicazione e ripetizione della procedura.
STRADE VICINALI
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 22 giungo 2010 n. 3891.
Lâinserimento di una strada nellâelenco delle strade vicinali (soggette a uso pubblico) fa presumere la sussistenza del diritto di pubblico transito sulla strada con conseguente legittimazione del Comune allâesercizio del potere di ripristino dellâuso pubblico stesso .
A ciò e specularmene fa riscontro il principio secondo cui in mancanza di espresso inserimento di una strada privata nell'elenco delle strade vicinali, l'esercizio del potere di tutela del Sindaco è condizionato al preventivo rigoroso accertamento del suo uso pubblico. Lâindagine deve essere condotta non già sulla base delle risultanze catastali, bensì mediante un approfondito esame della condizione effettiva in cui si trova. Lâintervento manutentivo o la installazione nel sottosuolo di condutture per il gas, telefonia e scarico delle acque, incide solo sulla titolarità del godimento del bene e sulle modalità del suo esercizio, evidenziando il mero l'asservimento di detta strada a fini pubblici, non implica l'acquisizione in proprietà dellâente territoriale che non può conseguirsi da semplici interventi migliorie per l'utilizzazione di un'opera già presente.
SOCIETAâ PUBBLICA ED ATTIVITAâ DI DIRITTO PRIVATO SOCIETARIO
Tar Campania Napoli 23.12.2009 n. 9341
Oggetto: società pubblica ed attività di diritto privato societario
Allâatto della nomina dellâamministratore di una società pubblica la p.a. non agisce quale soggetto pubblico ma esplica poteri pari al socio privato giusto il disposto degli articoli 2449 e 2550 del codice civile.
La p.a non esercita quindi in tale sede un potere pubblico, ma una potestà di diritto privato e tale da escludere ogni valenza amministrativa delle decisioni ivi assunte.
SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI
VIABILITAâ: Eâ VINCOLO ESPROPRIATIVO E DECADE
Riferimenti Giurisprudenza:
- TAR Puglia, Lecce, Sez. III., Sent. 29 gennaio 2010 n. 373.
La destinazione a viabilità integra un vincolo sostanzialmente ablativo in quanto preordinato allâesproprio; ciò poichè con tale destinazione si ha un sostanziale azzeramento del contenuto economico del bene, che per tutta la durata del vincolo rimane privo di qualsiasi utilità funzionale.
Di qui la natura di espropriazione sostanziale o di valore.
Più dettagliatamente: le norme di PRG che impongono vincoli sulle aree destinate a viabilità impedendone lâedificazione ed ogni altro utilizzo hanno natura espropriativa e sono conseguentemente soggette a decadenza una volta decorso il termine quinquennale di cui allâart. 9 del DPR 327/2001.
LEGITTIMAZIONE DEI MEZZADRI, COLONI PARZIARI E PARTECIPANTI
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. IV, Sentenza 10 giugno 2010 n. 3690.
Ai fittavoli, mezzadri, coloni e partecipanti va riconosciuta una posizione autonoma nellâintero procedimento espropriativo, rispetto a quella del proprietario, che li legittima a far valere quanto meno il proprio interesse legittimo al corretto esercizio del potere, non potendosi ritenere, per ragioni logiche e sistematiche, che la legittimazione espressamente conferita ad essi dallâart. 17 della legge n. 865 del 1971 sia limitata alla sola rivendicazione dellâimporto corrispondente allâindennità di esproprio determinata in favore del proprietario, così come previsto espressamente dalla specifica disposizione contenuta nel secondo comma di detta norma di legge.
IRREVERSIBILE TRASFORMAZIONE DEL FONDO
Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Campania, Napoli, Sez. V, Sentenza 12 maggio 2010 n. 4250.
In nessun caso, neppure a fronte della sopravvenuta irreversibile trasformazione del suolo per effetto della realizzazione dellâopera pubblica, è possibile giungere, nonostante la espressa domanda in tal senso della parte ricorrente, a una condanna puramente risarcitoria a carico dellâamministrazione, poiché una tale pronuncia postula inammissibilmente lâavvenuto trasferimento della proprietà del bene per fatto illecito dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della p.a. che se ne è illecitamente impossessata, esito, questo (comunque sia ricostruito in diritto: rinuncia abdicativa implicita nella domanda solo risarcitoria, accessione invertita), vietato dal Primo Protocollo allegato alla Convenzione europea dei diritti dellâuomo e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dellâuomo
NATURA CONFORMATIVA DEL VINCOLO A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. IV, Sentenza 12 maggio 2010 n. 2843.
Il vincolo a "verde pubblico attrezzato", previsto da un P.R.G., non ha natura espropriativa, qualificandosi come vincolo di natura conformativa della proprietà , conseguente alla zonizzazione effettuata dagli strumenti urbanistici per definire i caratteri generali dell'edificabilità in ciascuna delle zone in cui è suddiviso il territorio comunale, ponendo limitazioni in funzione dell'interesse pubblico generale. Trattasi, infatti di vincoli derivanti da limiti non ablatorii, posti normalmente dalla pianificazione urbanistica, derivanti da destinazioni realizzabili anche attraverso l'iniziativa privata, in regime di economia di mercato, quali quelle elencate, a titolo peraltro meramente esemplificativo, dalla sentenza della Corte costituzionale n. 179 del 1999.