Indici della Rassegna
Titolo
ZONA DESTINATA A VERDE AGRICOLO
Argomento
Edilizia e urbanistica
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 16 agosto 2010 n. 5704.
Testo
Rientra nelle scelte di merito insindacabili dellâamministrazione comunale, in sede di zonizzazione tramite piano regolatore generale, destinare unâarea a verde agricolo, così modificando la destinazione urbanistica precedente.
In sede di pianificazione la destinazione a zona agricola non presuppone necessariamente la corrispondente vocazione dellâarea, ben potendo essere imposta per soddisfare altre esigenze connesse con la disciplina urbanistica del territorio, quali la necessità dâimpedire in determinate zone unâulteriore edificazione, per mantenere un equilibrato rapporto tra aree edificate e spazi liberi impedendo così addensamenti edilizi che possano risultare pregiudizievoli per le condizioni di vivibilità delle popolazioni insediate, a nulla rilevando lâeventuale inattitudine del territorio comunale ad essere sfruttato per usi agricoli.
In sede di adozione di uno strumento urbanistico, le scelte discrezionali compiute dallâamministrazione comunale riguardo alla destinazione di singole aree, non necessitano di apposita motivazione, oltre quella che si può evincere dai criteri generali, di ordine tecnico discrezionale, essendo sufficiente allâuopo lâespresso riferimento alla relazione di accompagnamento al progetto di modificazione al piano regolatore generale, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifiche considerazioni, come nellâipotesi di esistenza di convenzioni di lottizzazione; di accordi di diritto privato intercorsi tra il comune e i proprietari delle aree ovvero di aspettative nascenti da giudicati di annullamento di dinieghi di concessione edilizia o di silenzio â rifiuto su una domanda di concessione, ovvero di modificazione in zona agricola della destinazione di unâarea limitata, interclusa da fondi edificati in modo non abusivo.
Pertanto, poiché lâobbligo di una motivazione specifica delle scelte urbanistiche sussiste solo nellâipotesi di variante avente finalità e oggetto circoscritti ovvero quando la nuova disciplina venga a travolgere aspettative legittime qualificate da speciali atti della amministrazione, non può ritenersi qualificato lâinteresse del privato solo perché correlato ad una precedente destinazione urbanistica per esso più proficua, venendo in considerazione, in detta ipotesi, una aspettativa generica alla non âreformatio in peiusâ delle destinazioni di zona, cedevole dinanzi alla discrezionalità del potere pubblico di pianificazione urbanistica.
Da ciò ne deriva, quindi, che lâesercizio del potere di pianificazione urbanistica da parte dellâamministrazione comunale è caratterizzato da unâamplissima discrezionalità e da apprezzamenti di merito, sottratti al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salvo che lâesercizio di tale potere non sia inficiato da arbitrarietà , irrazionalità o irragionevolezza, ovvero dal travisamento di fatti in relazione alle esigenze che si intendono concretamente soddisfare.
a cura del Dott. Roberto Bongarzone
Data
lunedì 30 agosto 2010
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