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Indici della Rassegna

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Testo
SINTESI E SEGNALAZIONI

ANOMALIA DELL’OFFERTA E CCNL
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 18 agosto 2010 n. 5820..
Premessa necessaria all’esame della sentenza è comunque il principio secondocui, pur in corretta assenza di individuazione nel bando di gara di quale contratto collettivo nazionale di lavoro possa essere applicato (fatto che produrrebbe l’illegittima intromissione della stazione appaltante nell’organizzazione del lavoro dell’appaltatore), l’Amministrazione ha la facoltà/potere di valutare la congruità del contratto collettivo di lavoro in ordine all’offerta presentata, soprattutto in ragione della possibilità della buona resa delle obbligazioni contrattuali assumende.
Il richiamo al diverso contratto ( che permetteva una notevole diminuzione dei costi) determina un’offerta sicuramente non collegata alla realtà delle attività affidate in appalto e la concreta possibilità di successive riserve oltre che di mancato rispetto del cronoprogramma predeterminato e del rispetto delle relative operazioni.
Ne consegue la legittimità del provvedimento di esclusione sul presupposto dell’anomalia e/o all’incongruità dell’offerta presentata per l’applicazione di un contratto collettivo nazionale di lavoro diverso da quello relativo al settore di attività oggetto dell’appalto, e, pertanto, inapplicabile e di gran lunga economicamente più favorevole all’impresa, in quanto comportante costi del personale fortemente meno onerosi per l’impresa stessa.

COMUNICAZIONI VIA FAX E TERMINE PER L’IMPUGNAZIONE
Riferimenti Giurisprudenza:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 18 agosto 2010 n. 5845..
La comunicazione effettuata dalla stazione appaltante ad una impresa, dell’avvenuta esclusione della stessa da una gara pubblica, trasmessa a mezzo fax, è idonea a far decorrere il termine per l’impugnazione, nel caso in cui l’uso del fax sia sostanzialmente previsto dalla lex specialis di gara e l’impresa destinataria della comunicazione abbia di fatto accettato le precedenti comunicazioni della P.A. a mezzo fax. al numero indicato in precedenza all’Amministrazione per la ricezione di comunicazioni inerenti la gara.
Infatti, la previsione da parte della lex specialis di tale mezzo di trasmissione rende idonea la comunicazione via fax anche dell’atto di esclusione, ai fini della piena cognizione del contenuto del provvedimento, e risulta rispettosa dell’art. 77 del d.lgs.n. 163 del 2006, il quale stabilisce la facoltà per le stazioni appaltanti e per gli operatori economici di inviare le comunicazioni via telefax, purché di ciò si dia comunicazione nel bando o nell’invito.

NATURA GIURIDICA ED IMPUGNAZIONE DELLA D.I.A.
Riferimento Giurisprudenziale:
- Tar Calabria, R. Calabria, Sez. I, Sent. 23 agosto 2010 n. 915.

La denuncia di inizio attività (d.i.a.) non ha natura provvedimentale implicita, trattandosi, al contrario, di un atto del privato, come tale non immediatamente impugnabile innanzi al Giudice amministrativo.
L'azione a tutela del terzo che si ritenga leso dall'attività svolta sulla base della D.I.A. non è, pertanto, l'azione di annullamento, ma l'azione di accertamento dell'inesistenza dei presupposti della D.I.A.. Tale azione (che trova il suo fondamento nel principio dell'effettività della tutela giurisdizionale sancito dall'art. 24 della Costituzione) va pertanto proposta innanzi al giudice amministrativo, in sede di giurisdizione esclusiva ex art. 34 del D.Lg.vo n. 80/1998 - nei confronti del soggetto pubblico che ha il compito di vigilare sulla D.I.A. (verso il quale si produrranno poi gli effetti conformativi derivanti dall'eventuale sentenza di accoglimento), in contraddittorio con il denunciante, che assume la veste di soggetto controinteressato (perché l'eventuale accoglimento della domanda di accertamento andrebbe ad incidere negativamente sulla sua sfera giuridica).

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE
Riferimento Giurisprudenziale:
- Tar Emilia Romagna, Parma, Sez. I, Sentenza 23 agosto 2010 n. 430.

In tema di partecipazione alle gare pubbliche, e, in particolare, di modalità di presentazione delle offerte, deve ritenersi legittimo il provvedimento con il quale la stazione appaltante ha escluso una ditta da una gara per l’affidamento di un appalto di servizi, nel caso in cui, la ditta esclusa, in contrasto con quanto espressamente richiesto da una clausola del bando a pena di esclusione, di provvedere alla presentazione delle offerte in un plico sigillato con ceralacca e controfirmato su ogni lembo di chiusura, abbia presentato detto plico sigillato con ceralacca sui lembi di chiusura, ma privo della controfirma sui medesimi lembi; in tal caso, infatti, la ditta esclusa ha violato una chiara disposizione inserita nella lex specialis, al cui formale rispetto la stazione appaltante ha ricollegato la garanzia della segretezza e della provenienza e genuinità dell’offerta

CONVALIDA DI UN ATTO AMMINISTRATIVO ADOTTATO DA ORGANO INCOMPETENTE
Riferimento Giurisprudenziale:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 11 agosto 2010 n. 5636.

L’organizzazione e l’affidamento dei servizi pubblici locali rientra nella competenza del Consiglio comunale; tale competenza è giustificata dal fatto che le scelte sottese si connettono all’esercizio dei poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, caratterizzante entrambi i momenti in cui si articola la scelta ricadente, appunto, sul modulo e sulle modalità di assegnazione del servizio. Legittimamente il Consiglio comunale, nel corso di una controversia, ha convalidato un atto che rientrava nella propria competenza ma che era stato adottato dalla G.M., ai sensi dell’art. 6, legge 18 marzo 1968 n. 249 (secondo cui "Alla convalida degli atti viziati di incompetenza può provvedersi anche in pendenza di gravame in sede amministrativa e giurisdizionale") e dell’art. 21-nonies, 2° comma, legge n. 241/1990 (secondo cui "E’ fatta salva la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, sussistendone le ragioni di interesse pubblico ed entro un termine ragionevole").

SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI

E’ VINCOLO CONFORMATIVO LA DESTINAZIONE A
PARCHEGGIO PUBBLICO

Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Toscana, Sez. I, Sentenza 21 giugno 2010 n. 2012.

Con la sentenza in esame, e con espresso richiamo a quanto chiarito dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 179/99, il Collegio ha ribadito che “…i vincoli che importino una destinazione (anche di contenuto specifico) realizzabile ad iniziativa privata o promiscua pubblico-privata, che non comportino necessariamente espropriazione o interventi ad esclusiva iniziativa pubblica e quindi siano attuabili anche dal soggetto privato e senza necessità di previa ablazione del bene, sono al di fuori dello schema ablatorio-espropriativo con le connesse garanzie costituzionali”.
Non sussiste, quindi, vincolo espropriativo in quanto la previsione urbanistica è realizzabile dal privato e solo conformata all’interesse pubblico.

LE AREE INCLUSE NEL PEEP SONO EDIFICABILI

Riferimenti Giurisprudenza:
- Corte di Cassazione, Sez. I Civile, Sentenza 4 giugno 2010 n. 13617.

Ai fini espropriativi, nella valutazione della natura edificabile di un terreno non è sufficiente fare riferimento al P.R.G. nella sua formulazione originaria nel quale il terreno che interessa sia collocato in zona agricola, ma occorre tenere presente anche la destinazione che lo stesso abbia assunto nel PEEP che costituisce variante del Prg o del P.d.F., ed in base ad esso riconoscerne la natura edificatoria e valutarne le caratteristiche.

LA IRREVERSIBILE TRASFORMAZIONE DEVE ESSERE ACCERTATA FACENDO RIFERIMENTO ALL’OPERA ED AL FINE PUBBLICO PERSEGUITO
Riferimenti Giurisprudenza:
- Corte di Cassazione, Sez. I Civile, Sentenza 11 giugno 2010 n. 14055.

In tema di occupazione acquisitiva la Corte ha esplicitamente affermato che la stessa si può realizzare anche prima dell’ultimazione dei lavori, allorquando il suolo abbia subito una radicale trasformazione tale da perdere la sua conformazione originaria e risultare stabilmente ed inscindibilmente incorporato, quale parte non autonoma e indistinta, nel nuovo bene costituito dall’opera stessa.
Il momento in cui si concretizza la irreversibile trasformazione del bene dovrà essere valutato, nel caso concreto, in relazione alla tipologia dell’opera pubblica e di esclusiva competenza del giudice di merito.


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Data
lunedì 30 agosto 2010
 
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