Indici della Rassegna
Titolo
CONVALIDA ATTO PUBBLICO
Argomento
Diritto amministrativo
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato Sez. V, sent. 11 agosto 2010 n. 5636
Riferimenti normativi:
- L. 249/1968;
â L. 241/1990.
Testo
La legge 18 marzo 1968 n. 249, all'art. 6, riconosce all'organo competente il potere di legittimamente convalidare con efficacia retroattiva, in sede di autotutela, gli atti viziati da incompetenza dell'organo emanante, anche se avverso di essi penda impugnativa, e ciò fino a quando non ne sia intervenuto lâannullamento.
Il provvedimento così adottato costituisce un atto di ratifica - o di convalida secondo la terminologia adottata dal legislatore - il quale sostituendosi all'atto viziato, lo sana con effetto retroattivo.
Il principio risulta confermato dallâart. 21 nonies della legge n. 241 del 1990, il quale nel riconoscere che il provvedimento amministrativo illegittimo può essere annullato d'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, conferisce la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, sussistendone opportune valutazioni che fanno ritenere la necessità di mantenere in essere lâ atto emesso.
La natura retroattiva garantisce allâatto convalidato la piena legittimità sin dalla sua emanazione. Allâoperatività del principio di retroattività della convalida disposta dallâorgano competente, non osta lâesistenza di un termine perentorio entro il quale avrebbe dovuto essere adottato lâatto, ove esso sia stato, entro il predetto termine, effettivamente emesso, sia pure dallâorgano incompetente.
Ne consegue che il consiglio comunale, competente allâadozione di un atto, emanato invece dalla giunta, può convalidare il provvedimento purché entro un arco temporale piuttosto ristretto.
Rientra nella competenza del consiglio lâadozione degli atti di organizzazione dei servizi pubblici locali poiché è in capo a tale organo esercitare il potere di indirizzo e controllo politico sul modo di effettuazione e svolgimento del servizio pubblico.
Il comune fissa i parametri qualitativi, quantitativi, ambientali per il conferimento dellâincarico di un servizio pubblico mediante un procedimento ad evidenza pubblica.
La fissazione di tali criteri, in base allâart. 42 comma 2 lett. e) è conferita al consiglio comunale e qualora il relativo atto fosse emesso dalla giunta esso sarebbe viziato da incompetenza, la cui illegittimità è sanabile in autotutela da parte dellâorgano preposto il quale ha tra i suoi poteri quello di far propria, convalidandola, lâopzione adottata dallâ autorità incompetente.
Rientra infatti tra i suoi poteri quello di emendare ovvero conservare lâatto implicando in tal modo uno stretto collegamento tra atto convalidato e atto convalidante, andando questo ultimo a sostituire in tutto il precedente.
a cura del dott. Stefano Grasselli
Data
lunedì 15 novembre 2010
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