Indici della Rassegna
Titolo
ALLâANNULLAMENTO GIURISDIZIONALE O IN AUTOTUTELA DEGLI ATTI CONSEGUE LA CADUCAZIONE AUTOMATICA DEL CONTRATTO
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 4 gennaio 2011 n. 11.
Testo
Laddove gli atti assunti dal dirigente sia in pieno contrasto con le direttive impartite dagli organi di governo e tali da travalicare i limiti del preciso incarico che gli era stato affidato, non sussistono esimenti o giustificazioni per non accedere allâatto di autotutela.
In particolare laddove la Giunta abbia approvato una bozza di convenzione con lâaffidamento dellâattività di consulenza, anche al fine del recupero di eventuali indebiti percepiti, non può ammettersi per legittimo lâatto di affidamento a trattativa privata per la realizzazione di lavori, con lâassunzione di un rilevante impegno economico per la pubblica amministrazione (pur se lâintervento realizzativo rivesta interesse e sia in linea con le direttive europee).
Eâ stato, quindi, ritenuto corretto lâoperato della Giunta Comunale che, rilevate le evidenti difformità fra il contenuto degli atti di indirizzo e gli atti concretamente posti in essere dal dirigente, ha proceduto allâannullamento di tali atti.
Gli atti dirigenziali non erano rispettosi dellâinteresse pubblico secondo la valutazioni dellâorgano collegiale politico e risultavano anche illegittimi per essere stata esercitata una competenza funzionale rimessa ad altri organi comunali.
Il Supremo Consesso ha valutato positivamente la censura dellâillegittimità dellâaffidamento diretto atteso che la realizzazione delle opere e dei servizi non poteva comunque essere affidata a trattativa privata (chiara la violazione del disposto dellâart. 57 del Codice dei Contratti) ma doveva essere oggetto di una pubblica gara.
Nel corso del giudizio si è avuto modo di entrare nel merito della prova dellâautenticità dellâatto deliberativo. Si è ricordato che per contestare lâautenticità di un atto pubblico occorre dare conto della falsità davanti al giudice ordinario, attraverso lâapposita querela di falso, anche quando la questione riguarda una controversia giurisdizionale amministrativa.
Se il soggetto che adduce la non conformità dellâatto depositato, non abbia proposto querela di falso il giudice amministrativo deve decidere sulla base del documento depositato dallâamministrazione che si presume, deve ritenersi per la sua provenienza e per il suo contenuto, autentico.
Nella fattispecie sono stati individuati i presupposti richiesti per poter procedere in via di autotutela: lâillegittimità degli atti, lâinteresse pubblico, la valutazione degli interessi dei destinatari, indubbiamente recessivi rispetto allâinteresse pubblico.
E lâannullamento comporta non il recesso del contratto già sottoscritto ma la sua caducazione che consegue allâannullamento degli atti che ne hanno determinato la sottoscrizione.
La dichiarata illegittimità della procedura di affidamento dellâopera è motivo per il doveroso annullamento degli atti di aggiudicazione conseguentemente illegittimi e lâinefficacia del contratto eventualmente già sottoscritto e sul punto si è richiamata la recente sentenza del Consiglio Stato, sez. V, 9 aprile 2010, n. 1998.
La potestà di annullamento in autotutela trova supporto nel principio costituzionale di buon andamento âche impegna la pubblica Amministrazione ad adottare atti il più possibile rispondenti ai fini da conseguire, ma con l'obbligo di fornire una adeguata motivazione in ordine ai motivi che, alla luce della comparazione dell'interesse pubblico con le contrapposte posizioni consolidate dei partecipanti alla gara, giustificano il provvedimento di autotutelaâ.
a cura dellâAvv. Maria Teresa Stringola
REQUISITO DELLA RE
Data
sabato 15 gennaio 2011
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