Indici della Rassegna
Titolo
PRESUPPOSTI PER LâACCOGLIMENTO DELLA DOMANDA RISARCITORIA
Argomento
Diritto amministrativo
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Lazio, Roma, Sez. II, Sentenza 24 febbraio 2011 n. 1125.
Testo
La richiesta di accertamento del danno che può conseguire dal ritardo nellâemanazione di un provvedimento amministrativo di segno positivo (ma successivo a precedente atto negativo per lâistante) va ricondotta ontologicamente al danno da lesione degli interessi legittimi pretesivi; ai fini dellâidentificazione degli elementi costitutivi della responsabilità va ricondotta allâart. 2043 c.c.
Ne consegue che la responsabilità della Pubblica amministrazione si ricostruisce, nellâesperienza della giurisprudenza, in termini parzialmente diversi da quelli della responsabilità civile, giacché la responsabilità per colpa della Pubblica amministrazione non è di tipo oggettivo o formale.
Al giudice amministrativo è demandata la verifica sia dellâinadeguatezza del comportamento della pubblica amministrazione (nellâesercizio dei poteri amministrativi),sia dellâaccertamento documentale del danno patito che dellâinesistenza di elementi della scusabilità dellâerrore. Dovrà lo stesso valutare se il procedimento amministrativo sia regolato da disposizioni normative di difficile interpretazione, da interventi giurisprudenziali contrastanti tali da essere causa esimente della responsabilità .
Secondo unanime orientamento elemento ineludibile da accertare è la correlazione tra la mancata o tardiva acquisizione del bene della vita sottratto e le modalità di esercizio dellâazione dellâamministrazione.
Lâelemento soggettivo della colpevolezza è riscontrabile se risultano violati i principi a cui deve ispirarsi lâagire pubblico ossia ragionevolezza, imparzialità , correttezza e buona amministrazione.
Secondo il Tar del Lazio âai fini della scusabilità o evitabilità dell'errore della P.A., rilevante ai fini della colpa della stessa, deve farsi riferimento "al giurista di medio livello che applica professionalmente norme amministrative; sicché la ⦠possibilità ⦠di un'erronea interpretazione normativa deve essere considerata incolpevole ⦠solo nell'ipotesi in cui il testo normativo sia insuscettibile di ogni comprensibilità â.
Ciò comporta che fa onere al danneggiato dare prova piena di tutti gli elementi costitutivi della relativa domanda.
Non importa quale approccio dottrinale o meglio culturale prevalga o venga accettato comunemente nellâidentificare la relazione tra il comportamento posto in essere dallâAmministrazione procedente e la posizione soggettiva di interesse legittimo intaccata pregiudizievolmente da quel comportamento, ma i presupposti per accedere alla domanda di risarcimento del danno da ritardo, è la prova del titolo al rilascio del provvedimento finale ossia la chiara ed incondizionata spettanza del c.d. bene della vita.
âCiò che si risarcisce non è una mera ed incondizionata aspettativa all'agire legittimo dell'Amministrazione, bensì, il mancato tempestivo conseguimento del bene della vita cui si anelava al momento della proposizione dell'istanzaâ.
Ai fini della verifica della sussistenza dei presupposti per lâaccoglimento dellâazione di condanna occorre quindi accertare: a) il nesso di causalità , inteso come giudizio di relazione tra il comportamento antigiuridico tenuto dall'Amministrazione e la decurtazione patrimoniale; b) il danno, ossia la âdifferenza di segno positivo tra il valore del patrimonio giuridico del soggetto leso quale sarebbe stato in assenza degli atti illegittimi ed il valore che invece risulta essere per effetto di questiâ .
I mancati guadagni risarcibili sono quelli desumibili o ricostruibili sulla base di documentazione ufficiale e di ordine contabile-aziendale.
a cura dellâAvv. Maria Teresa Stringola
Data
lunedì 28 febbraio 2011
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