Testo
ORDINE DI ESIBIZIONE DEI DOCUMENTI
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Lazio, Roma, Sez. III Ter, Sentenza 15 marzo 2011 n. 2353.
Tenuta al rilascio di copia degli atti è solo la pubblica amministrazione che li abbia formati e che sia titolare del procedimento amministrativo; in via residuale lâistanza può essere fondatamente rivolta al soggetto che detenga gli atti stabilmente avendo la disponibilità di disporne in via definitiva. Va pertanto escluso lâaccesso se lâistanza è rivolta allâostensione di documenti di cui lâamministrazione sia occasionalmente in possesso. Soccorre a conforto del detto orientamento lo stesso tenore della legge che tutela lâaccesso ai documenti formati o detenuti stabilmente dallâamministrazione.
a cura dellâAvv. Maria Teresa Stringola
RISARCIBILITAâ O MENO DEL DANNO NON PATRIMONIALE
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. VI, Sentenza 18 marzo 2011 n. 1672.
La domanda di risarcimento del danno è soggetta allâonere della prova che grava sul soggetto istante. Seppur possano essere sufficienti elementi indiziari, gli stessi debbono essere precisi e concordanti e tali da consentire di poter risalire agli effetti lamentati.
Il danno non patrimoniale da riferirsi o concretizzarsi in meri disagi o fastidi che non abbiano inciso su - o comportato la lesione dei â diritti costituzionalmente garantiti non è mai risarcibile.
La domanda va integrata da allegazione di elementi concreti e specifici da cui poter far scaturire lâesistenza e lâentità del pregiudizio, fornendo principi di prova certa in ordine alla conseguenze negative per la sfera soggettiva.
a cura dellâAvv. Maria Teresa Stringola
DECADENZA DALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. V, Sentenza 24 marzo 2011 n. 1789.
Eâ legittima la delibera con la quale è stata dichiarata la decadenza dalla carica di un Consigliere comunale che, senza giustificato motivo, si è assentato per tre sedute consecutive, nel caso in cui lo Statuto comunale preveda che i Consiglieri comunali sono tenuti a giustificare per iscritto lâassenza dalla seduta entro 10 giorni dalla stessa, mentre il Consigliere comunale interessato ha, invece, intempestivamente presentato le proprie giustificazioni soltanto in sede di riscontro della comunicazione di avvio del procedimento di decadenza, direttagli dallâAmministrazione comunale ai sensi degli artt. 7 segg. della legge n. 241 del 1990 e s.m.i.
a cura del dott. Roberto Bongarzone
STAZIONI RADIO BASE PER TELEFONIA CELLULARE
Riferimenti Giurisprudenziali:
- CGA, Sez. Giurisdizionale, Sentenza 14 marzo 2011 n. 209;
Il codice delle comunicazioni elettroniche allâart. 86, comma 3, (D.Lgs. n. 259/2003) qualifica gli interventi di installazione degli impianti di telecomunicazione come opere di urbanizzazione primaria.
Ne consegue che i Comuni non possono né porre in essere divieti assoluti e generalizzati di installazione di impianti per telefonia cellulare su intere aree del territorio comunale, né possono estendere la propria competenza sino a selezionare le aree del territorio, individuandone solo alcune come idonee ad ospitare gli impianti.
Il Comune potrà soltanto indicare siti alternativi sui quali installare gli impianti sempre che sussistano le condizioni tecniche per garantire un'idonea copertura della rete di telefonia mobile.
a cura del dott. Roberto Bongarzone
OBBLIGO DELLA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE MEDIANTE MODULI PREDISPOSTI DALLA P.A.
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Friuli Venezia Giulia, Trieste, Sez. I, Sentenza 11 marzo 2011 n. 159;
Eâ illegittima, per violazione degli artt. 73, c. 4, e 74, c. 3 del D.lgs. n. 163 del 2006 (che vietano alle Stazioni appaltanti l'imposizione ai concorrenti di modelli per la presentazione delle domande di partecipazione e delle offerte), la clausola di un bando per lâaffidamento di un appalto, che prevede, a pena di esclusione, l'obbligo per i concorrenti di presentare la documentazione amministrativa e l'offerta utilizzando i moduli predisposti dalla P.A. ed il divieto della compilazione digitale degli schemi; detta clausola, infatti, è illegittima non solo perché contraria a norme imperative, ma anche perché assolutamente irragionevole e non corrispondente ad alcun apprezzabile e/o comprensibile interesse dellâAmministrazione.
a cura del dott. Roberto Bongarzone
SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI
RISARCIMENTO DEL DANNO PER LE AREE AGRICOLE
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Puglia, Sez. I, Lecce, Sentenza 03 febbraio 2011 n. 229;
Il danno per occupazione appropriativa di suoli agricoli va calcolato in relazione allâeffettivo valore di mercato del terreno, al quale va aggiunto il valore delle colture effettivamente praticate oltre a quelle delle opere legittimamente realizzate sul bene.
a cura della Sig.ra Marisa Galletti
IL TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETAâ Ã PRESUPPOSTO PER RICONOACERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO
Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Lazio, Sez. Latina, Sentenza 02 febbraio 2011 n. 72.
In presenza di un provvedimento dichiarativo di pubblica utilità che non stabilisce il termine entro il quale avrebbe dovuto essere emanato il decreto di espropriazione, si applica la disposizione di cui allâart. 13 â comma 4 â del DPR 327/2001.
La norma stabilisce, infatti, che âse manca lâespressa determinazione del termine di cui al comma 3 (termine entro il quale il decreto deve essere emanato) il decreto di esproprio può essere emanato entro il termine di 5 anni, decorrente dalla data in cui diventa efficace lâatto che dichiara la pubblica utilità dellâopera.
Se il decreto viene annullato, al privato non spetta alcun risarcimento per la perdita della proprietà dato che, per effetto dellâannullamento stesso, esso è ancora proprietario del bene e può chiedere la restituzione â previa riduzione in pristino del bene che la pubblica amministrazione detiene senza titolo.
Spetta, invece, lâindennità di occupazione per il periodo di spossessamento legittimo.
a cura del Sig. Luciano Roso
DETERMINAZIONE INDENNITAâ: POTENZIALITAâ EFFETTIVE DI SFRUTTAMENTO
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Appello di Firenze, Sez. I, Sentenza 7 dicembre 2010.
Ai fini della determinazione dellâindennità di esproprio per terreni agricoli va tenuto conto della effettiva potenzialità di sfruttamento del fondo e non delle colture materialmente praticate al momento dellâespropriazione.
Lâinterpretazione strettamente letterale dellâart. 40 del DPR 327/2001 laddove espressamente indica âcolture effettivamente praticate sul fondoâ porterebbe a considerare â quale elemento predominante per la stima del valore, lo stato dei luoghi al momento dellâespropriazione (quindi il tipo di coltivazione in essere in quel preciso momento) senza tenere nel dovuto conto il valore ârealeâ del bene che è, e deve essere, determinato anche sulla base delle concrete e obiettive qualità dello stesso.
Sostanzialmente va tenuto conto di quale potrebbe essere dellâutilizzo del terreno, da valutare anche in funzione dellâeffettivo valore del bene.
a cura della Sig.ra Marisa Galletti