Testo
DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE CON COPIA DEL DOCUMENTO DI IDENTITÃ SCADUTO
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. VI, Sentenza 18 aprile 2011 n. 2366.
Nel caso in cui, nel corso di una gara di appalto, sia stata prodotta una delle dichiarazioni prescritte dalla lex specialis corredata da un documento dâidentità scaduto, non può farsi luogo allâesclusione dellâimpresa cui si riferisce la dichiarazione stessa, dovendosi piuttosto farsi applicazione delle regole generali in materia di dichiarazioni sostitutive (art. 71 del d.P.R. n. 445/2000), secondo cui "qualora le dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 presentino delle irregolarità o delle omissioni rilevabili d'ufficio, non costituenti falsità , il funzionario competente a ricevere la documentazione dà notizia all'interessato di tale irregolarità " e che " questi è tenuto alla regolarizzazione o al completamento della dichiarazione", atteso peraltro che lâart. 77-bis del citato d.P.R. estende espressamente alla materia delle gare per lâaffidamento di pubblici appalti la disciplina dettata in tema di dichiarazioni sostitutive.
CONCORSI RISERVATI PER ENTI LOCALI STRUTTURALMENTE DEFICITARI
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Basilicata, Sez. I, Sentenza 21 aprile 2011 n. 242.
Lâart. 91, comma 3, D.L.vo n. 267/2000 prevede una facoltà e non un obbligo degli Enti Locali "che non versino in situazioni strutturalmente deficitarie" di indire "concorsi interamente riservati al personale dipendente"; inoltre, lo stesso art. 91, comma 3, D.L.vo n. 267/2000 statuisce che tali concorsi (interamente riservati al personale dipendente) possono essere indetti "solo in relazione a particolari profili o figure professionali, caratterizzate da una professionalità , acquisita esclusivamente allâinterno dellâEnte". E' pertanto illegittimo un concorso riservato indetto da un Comune strutturalmente deficitario per un posto di messo notificatore-archivista-protocollista, atteso che tale posto non risulta caratterizzato da una professionalità acquisibile esclusivamente allâinterno del Comune, tenuto conto della circostanza che le mansioni di messo-notificatore vengono svolte non solo per conto del Comune, ma anche per conto di altri Enti (Ufficio di Conciliazione, Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, ecc.).
DISCIPLINA PREVISTA PER I PARCHEGGI DALLA LEGGE TOGNOLI
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Abruzzo, lâAquila, Sez. I, Sentenza 19 aprile 2011 n. 208.
Lâart. 9 della L. 24 marzo 1989, n. 122, consente ai proprietari di immobili la realizzazione nel sottosuolo degli stessi, ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati, parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti.
Tale norma è applicabile, tuttavia, solo nel caso di realizzazione di autorimesse e parcheggi destinati al servizio di fabbricati esistenti ed ove siano effettuati totalmente al di sotto del piano di campagna naturale ("sottosuolo"). Alla luce di tale interpretazione sono sottoposte alla disciplina urbanistica ordinaria quelle opere che pur costituenti autorimesse sono edificate anche parzialmente fuori terra.
CONCESSIONE DI BENI PUBBLICI: IL DEMANIO MARITTIMO
Riferimenti Giurisprudenziali:
- CGA, Sez. Giurisdizionale, Sentenza 30 marzo 2011 n. 288.
Lâordinamento Italiano, sulla scorta dei principi del diritto comunitario, prevede la necessità che le Amministrazioni Pubbliche adottino procedure comparative ad evidenza pubblica ogni volta che debbano affidare commesse o beni pubblici di interesse economico.
La necessità in parola, oltre a riguardare il settore degli appalti pubblici, si riferisce anche alla materia delle concessioni di beni pubblici, ivi comprese le concessioni demaniali marittime (anche se lâart. 37 del codice della navigazione sancisce il diritto di insistenza in favore del precedente concessionario al momento del rinnovo del rapporto concessorio).
Ne deriva, pertanto, che il titolare di una concessione demaniale marittima non ha alcuna aspettativa qualificata allâautomatico rinnovo del rapporto concessorio alla scadenza, dallâaltro lato, invece, lâAmministrazione demaniale, alla scadenza della concessione, ha lâobbligo di individuare, mediante apposita procedura ad evidenza pubblica, il soggetto in grado di offrire le migliori condizioni di utilizzo del bene.
REGOLAMENTO COMUNALE PER LâAPPOSIZIONE
DI IMPIANTI PUBBLICITARI
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Lombardia, Brescia, Sez. II, Sentenza 28 aprile 2011 n. 640.
Il regolamento previsto dallâart. 3 del D.Lgs. 15 novembre 1993 n. 507 â con il quale il Comune disciplina le modalità di svolgimento della pubblicità , la tipologia e la quantità degli impianti pubblicitari, nonché le modalità per ottenere lâautorizzazione alla loro installazione â si riferisce non solo agli impianti comunali di affissione, ma anche allâinstallazione di impianti posti in essere da privati su aree private, ai quali si estende la valutazione complessiva di compatibilità dellâinstallazione di impianti pubblicitari nel territorio comunale con lâigiene pubblica e lâestetica cittadina, nonché la ponderazione delle relative implicazioni economiche e delle diverse possibili modalità di più proficua realizzazione del pubblico interesse sotteso a tale disciplina, che sono proprie della predetta sede regolamentare
SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI
OCCUPAZIONI ILLEGITTIME: ILLECITO PERMANENTE
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Sicilia, Palermo, Sez. II, Sentenza 1 febbraio 2011 n. 175.
Malgrado lâeliminazione dal mondo giuridico dellâistituto della cd. acquisizione sanante di cui allâart. 43 del D.P.R. n. 327 del 2001, a seguito della dichiarazione di incostituzionalità di questâultima norma (Corte Cost., sentenza 8 ottobre 2010, n. 293), deve confermarsi lâorientamento pregresso che qualifica il comportamento della P.A., nel caso di occupazione illegittima (comunque riconducibile alla estrinsecazione di un potere pubblico in ragione di una valida dichiarazione di pubblica utilità e di un legittimo decreto occupazione dâurgenza, cui tuttavia non ha fatto seguito nei termini previsti dalla legge il provvedimento definitivo di esproprio), quale illecito permanente, nella cui vigenza non decorre il termine di prescrizione dellâazione.
DOMANDA RISARCITORIA E TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETÃ
Riferimenti Giurisprudenza:
- Tar Lazio, Roma, Sez. II Q, Sentenza 14 aprile 2011 n. 3260.
In tema di espropriazioni per pubblica utilità , qualora lâAmministrazione non abbia emanato il provvedimento definitivo di esprorio, il Tar Lazio ha statuito che non è possibile - neppure a fronte della sopravvenuta irreversibile trasformazione del suolo per effetto della realizzazione dellâopera pubblica - giungere ad una condanna puramente risarcitoria a carico dellâAmministrazione, poiché una tale pronuncia presuppone in ogni caso lâavvenuto trasferimento della proprietà del bene per fatto illecito dalla sfera giuridica del ricorrente, originario proprietario, a quella della P.A. che se ne è illecitamente impossessata.
Eâ necessario, infatti, un passaggio intermedio finalizzato allâacquisto della proprietà del bene da parte dellâente espropriante.
Detto âpassaggio intermedioâ, tuttavia, allo stato della legislazione vigente, non può più identificarsi nel rimedio "extra ordinem" dellâacquisizione sanante ex art. 43 T.U. sulle espropriazioni (dichiarato illegittimo con sentenza della Corte costituzionale 8 ottobre 2010 n. 293), ma esclusivamente negli ordinari strumenti civilistici di acquisto immobiliare ovvero nellâistituto amministrativo dellâaccordo, disciplinato dallâart. 11 della legge n. 241/1990 o nella speciale figura della cessione volontaria, di cui allâart. 45 dello stesso T.U. n. 327/2001.
AMMONTARE DEL RISARCIMENTO DOVUTO IN CASO DI OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA DELLA P.A.
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Sicilia, Catania, Sez. II, Sentenza 13 aprile 2011 n. 893.
In sede di accordo transattivo tra il proprietario e la Pubblica Amministrazione per la cessione di un terreno, illegittimamente occupato da questâultima, la somma dovuta per la cessione della proprietà dellâimmobile dovrà essere concordata avendo riguardo al valore di mercato del bene nel momento in cui sarà posto in essere lâatto transattivo, di qualsiasi tipo esso sia, al quale consegua l'effetto traslativo de quo.