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Testo

I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO DELLA P.A. SI COMPUTANO ALL’ANZIANITA’ LAVORATIVA

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Giustizia UE, sez. II, sent 8 settembre 2011 n. C-177/10

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea è stata chiamata a decidere su richiesta del Tribunale Amministrativo di Siviglia in tema di contratti di lavoro a tempo determinato del settore pubblico spagnolo.

Per i giudici comunitari, nell’ipotesi ove nell’amministrazione pubblica, per una promozione, ovvero per un avanzamento di carriera, richieda un’anzianità professionale prestabilita, deve includere nel computo pure il lavoro già esercitato dal dipendente, anche se con contratto a tempo determinato. La Corte precisa che le mansioni svolte possano essere equiparate a quelle richieste ai dipendenti cosiddetti “di ruolo”. L’unica singolarità ammessa è rappresentata dalla sussistenza di ragioni di natura oggettiva, che siano idonee a giustificare l’eventuale disparità di trattamento.

La Corte afferma inoltre che appartiene al giudice dello stato membro il compito di statuire se il lavoratore dipendente svolge la propria prestazione in una situazione comparabile a quella dei dipendenti di ruolo.

Pertanto, il giudice dello Stato sarà chiamato ad accertare se sussista una ragione di natura oggettiva alla base della disparità, che in ogni caso non può essere rappresentata dalla circostanza coincidente con la natura temporanea dela lavoro dipendente.

CONFERENZA DI SERVIZI

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. V, sent. 16 settembre 2011 n. 5193

Hanno titolo ad impugnare l’autorizzazione unica, emessa per la realizzazione e la gestione di un impianto di recupero di rifiuti, tutti coloro che appaiono logicamente portatori di interessi sostanziali sotto vari profili. Ne consegue che sono abilitati al gravame giurisdizionale non solo i proprietari dei terreni che ricadono entro il confine del comune ove ha sede l’impianto, ma anche coloro che hanno terreni nei comuni limitrofi e che possono subire disagi o danni. Parimenti sono legittimati anche gli stessi comuni quali enti competenti alla tutela degli interessi della collettività dei propri cittadini.
Ogni comune che possa trovare interesse (positivo o negativo) dalla realizzazione dell’impianto ha, quindi, titolo a partecipare alla conferenza, finalizzata al rilascio dell’autorizzazione.
Ove risulti che la conferenza dei servizi abbia individuato la necessità di una variante al piano regolatore generale, la legittima partecipare si concretizza solo il soggetto delegato sia munito di idoneo potere, atteso che tale variante involge sicuramente la competenza esclusiva del Consiglio comunale con conseguente necessità di espressione del detto organo collegiale.


SEGNALAZIONI IN MATERIA DI ESPROPRI


LEGITTIMA LA CLAUSOLA CHE AMMETTE LA RINUNCIA ALL’INDENNIZZO PER I DANNI SUBITI

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Emilia Romagna, sez. Parma, sent. 13 settembre 2011 n. 275

Se la parte privata rinuncia esplicitamente all’indennizzo per la cessazione dell’attività, il patto non presenta profili di illegittimità ovvero di nullità.
L’ accordo convenzionale è frutto di una espressione chiara di volontà del privato in materia di diritti disponibili e, quindi, oggetto di rinuncia.
Non è necessario che la detta capacità e facoltà sia oggetto di approvazione specifica atteso che la forma contrattuale negoziale non abbisogna di duplice approvazione.


REGIME GIURIDICO DELLE FASCE DI RISPETTO
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tribunale Regionale di Giustizia amministrativa, sez. autonomo prov. Bolzano, sent. 22 agosto 2011 n.

Le fasce di rispetto stradali introducono un vincolo di inedificabilità sono funzionali alla realizzazione di eventuali lavori e per assicurare la possibilità di interventi di ampliamento. Le arre ricompresse nelle dette fasce di rispetto acquisiscono il regime giuridico dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile e non sono suscettibili di essere espropriati. Al fine della corretta procedimentale l’assoggettamento alla procedura espropriativa deve essere preceduta dalla valutazione della prevalenza dell’interesse pubblico dando conto del predominio dell’interesse all’ammodernamento della strada rispetto alla necessità del mantenimento della fascia di rispetto la e, quindi, valutazione da altro soggetto pubblico.

REITERAZIONE DEI VINCOLI ESPROPRIATIVI

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, sez. V, sent. 16 agosto 2011 n. 4791

Non necessità di specifica motivazione la reiterazioni di vincoli urbanistici di inedificabilità se imposta con un nuovo paino od una variante generale trovando idoneo supporto nella specificazione delle scelte poste a base della disciplina generale di paino laddove sono messi in luce i caratteri tecnici che impongono la l’adeguamento equilibrato della programmazione attuativa alla innovata situazione anche di carattere demografica ed abitativa.

OCCUPAZIONE SENZA TITOLO ED EQUO INDENNIZZO

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Tar Veneto, sez. II, sent. 3 agosto 2011 n. 1340

Può procedersi all’approvazione, riapprovazione, attuazione di una lottizzazione anche se l’area che ne è parte, è oggetto di occupazione non definitiva. Le eventuali espropriazioni non sono funzionali al comune, ma all’interesse del consorzio dei proprietari.
In ipotesi di occupazione senza titolo e trasformazione dei terreni l’ente espropriante può proporre al proprietario la restituzione delle aree eliminando la strada, offrendo al privato un equo risarcimento per il periodo in cui i terreni sono stati sottratti alla disponibilità. Tenendo a base la possibilità di utilizzazione sulla scorta della destinazione urbanistica. Alternativamente al privato può essere proposta la vendita dei terreni secondo il prezzo di mercato tenuto conto della destinazione urbanistica all’atto della vendita, riconoscendo anche un equo indennizzo.

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venerdì 30 settembre 2011
 
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