Indici della Rassegna
Titolo
Il Pubblio Dipendente può esercitare il diritto di accesso anche se collocato in pensione
Argomento
Diritto di accesso
Abstract
(Tar Lazio, sent. marzo 2006)
Testo
Il Fatto
Un ex ispettore capo del Corpo di Polizia Penitenziaria, collocato a riposo, chiedeva allâamministrazione presso la quale aveva prestato sevizio di poter accedere a tutti i documenti contenuti nel proprio fascicolo personale. Avverso il silenzio-rifiuto dellâamministrazione proponeva ricorso eccependo la violazione della Legge 241/90, eccesso di potere e manifesta ingiustizia.
Sosteneva il ricorrente, infatti, che gli atti del fascicolo personale non rientrano in quella categoria di documenti per i quali è escluso lâaccesso ai sensi e per i motivi di cui agli artt. 2, 3 e 4 del D.M. 115/96.
Il Principio
I giudici amministrativi hanno ritenuto, con la sentenza emarginata, che il pubblico dipendente è titolare di una posizione giuridicamente tutelata in relazione alla conoscenza degli atti contenuti nel suo fascicolo personale senza che ricorra la necessità di esternare la presenza di un concreto ed immediato interesse.
âIl pubblico dipendente ha diritto di ottenere lâaccesso ad ogni documento che direttamente lo riguarda, acquisito nel fascicolo personale, in quanto potenzialmente munito di rilievo amministrativo nel contesto dello svolgimento del rapporto di impiego, con la precisazione che non vale ad annientare ovvero a sminuire la consistenza di tale diritto la circostanza che il dipendente sia stato collocato al riposo, atteso che, in seguito alla cessazione del rapporto di impiego, non viene meno e, dunque, non può essere escluso il persistere dellâinteresse del soggetto in trattazione ad una ricognizione storica degli atti che lo riguardano al fine di verificarne la corretta tenuta ed eventualmente acquisire elementi che potrebbero rivelarsi utili e/o necessari per attivare iniziative volte alla tutela dei suoi interessi ovvero per avanzare pretese comunque connesse al rapporto intercorso con lâamministrazioneâ.
Autore
Dott.ssa Marta Dolfi
Data
venerdì 17 marzo 2006
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