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Indici della Rassegna

Titolo
E' legittimo il licenziamento del lavoratore che ha comunicato le password a terzi
Argomento
Lavoro
Abstract
(Corte di Cassazione, sent. settembre 2006)
Testo
Con la sentenza in epigrafe la Suprema Corte ha dapprima elaborato una serie di principi tecnici in materia di attribuzione e gestione delle password da parte dei lavoratori.

In relazione alla comunicazione della password da parte dell’amministratore di sistema, al primo accesso l’utente è obbligato dal sistema a modificare la propria password, con la conseguenza che l’amministratore del sistema non è più in grado di conoscerla. Una volta memorizzata la password, il sistema la trasforma automaticamente ed immediatamente, attraverso un algoritmo matematico, in una stringa che successivamente il sistema stesso sarà in grado di riconoscere; una simile operazione è irreversibile e non è quindi possibile risalire alla password partendo dalla stringa.

Se è vero che i sistemisti possono annullare la password di un dipendente ed inserirne una nuova, è anche vero che il dipendente interessato verrebbe immediatamente a conoscenza di una simile operazione, visto che la sua vecchia password sarebbe ormai da lui inutilizzabile e si vedrebbe, quindi, negato l’accesso al sistema.

Orbene, alla luce dei principi suesposti, la Corte di Cassazione è giunta alla conclusione che il comportamento del dipendente si sarebbe concretizzato nella diffusione all’esterno di dati (la password personali) idonei a consentire a terzi di accedere ad una grande quantità di informazioni attinenti l’attività aziendale e destinate a restare riservate.

Detto comportamento, ossia la sottrazione di dati aziendali, è stata ritenuta idonea ad integrare la giusta causa di licenziamento.

Autore
Dott.ssa Marta Dolfi
Data
mercoledì 27 settembre 2006
 
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