Via Saffi, 49 01100 VITERBO     |     provinciavt@legalmail.it     |     0761 3131

Indici della Rassegna

Titolo
I consiglieri possono impugnare le deliberazioni dell'organo di appartenenza?
Argomento
Enti locali
Abstract
(Tar Campania, Napoli, sent. settembre 2006)
Testo
I consiglieri comunali non hanno un interesse protetto ad impugnare le deliberazioni dell’organo di cui fanno parte.

La sentenza che qui si commenta interviene ancora una volta sul rapporto che si instaura tra un organo (in questo caso un consigliere comunale) ed un altro (la Giunta Comunale) entrambi appartenenti al medesimo Ente (Comune).

Il caso concreto riguarda la legittimazione o meno che un consigliere ha di impugnare in sede giurisdizionale un provvedimento adottato dalla Giunta.

L’ idea di fondo è quella del concetto di organo inteso come un centro di imputazioni di situazioni giuridiche.

In base al principio di immedesimazione organica l’Ente si immedesima nell’organo che esprime il volere verso l’esterno per cui il provvedimento adottato è ascrivibile direttamente all’ Ente di appartenenza.

Partendo da questo principio ormai consolidato qualsiasi provvedimento amministrativo produttivo di effetti nei confronti dei terzi è riferibile all’ Ente, qualunque sia l’organo interno che lo adotti.

La giurisprudenza facendo proprio questo concetto ritiene che “un consigliere comunale, in quanto tale non è legittimato ad agire contro l’amministrazione cui appartiene, in quanto il giudizio amministrativo riguarda esclusivamente rapporti intersoggettivi e non interorganici” (Cos. Stato Sez. V 358/2001).

Il consigliere comunale, in quanto tale, è un organo del Comune e pertanto non appare legittimato ad agire contro l’ amministrazione cui appartiene.

La legittimazione per l’organo nasce qualora l’atto del Sindaco, della Giunta o del Consiglio Comunale vada a ledere direttamente la sfera giuridica o la posizione del singolo all’ interno dell’ Ente medesimo.

Il consigliere non ha un interesse protetto e differenziato alla impugnazione delle delibere dell’ organo del quale fa parte a patto che vengano in rilievo atti incidenti in via diretta sul suo diritto all’ ufficio o sulle sue prerogative.

L’ esclusione della legittimazione in via giurisdizionale, chiaramente non preclude una tutela amministrativa con quelle forme previste normativamente come può essere il dissenso nei confronti di un organo, manifestato nella forma, ad es., della mozione di sfiducia alla Giunta Comunale proposta da un gruppo di consiglieri comunali.

La “ratio” dell’ orientamento indica come il consigliere non agisce come entità autonoma, ma, in base al principio di immedesimazione organica come parte di un soggetto e pertanto privo dell’ autonoma “ legimatio ad causam”.

Autore
Dott. Stefano Grasselli
Data
venerdì 29 settembre 2006
 
Valuta questa Pagina
stampa