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Indici della Rassegna

Titolo
DISCARICHE ABUSIVE: responsabilità dello Stato Italiano per la presenza sul territorio di numeroso discariche abusive
Argomento
Ambiente
Abstract
(Corte di Giustizia delle Cominità Europee, sent. aprile 2007)
Testo

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Giustizia delle Cominità Europee, Sez. III, sent. 26 aprile 2007

Riferimenti Normativi:
- Direttiva 75/442; 91/689; 1999/31

La corte ha riconosciuto la responsabilità dello Stato Italiano per aver consentito o tollerato sul territorio nazionale la presenza di discariche abusive che, secondo rapporti del CFS (a seguito di indagini effettuate a far data dal 1986 a tutto il 2002), assommano ad oltre 4800 interessando oltre 16 milioni di mq di superficie.
L’indagine della Commissione Europa è stata supportata anche dagli atti delle commissioni parlamentari e da articoli di stampa.
L’art. 4 della direttiva 75/442 prevede che gli Stati membri adottino le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente, senza peraltro precisare il contenuto concreto delle misure che devono essere adottate per assicurare tale obiettivo. Se vincolano gli Stati membri attiene al raggiungimento dell’obiettivo e lascia all’organizzazione e alla discrezionalità degli stessi la valutazione della necessità delle misure da adottare. Certo, la persistenza di comportamenti omissivi che diano adito o siano motivo di degrado rilevante dell’ambiente per un periodo prolungato senza intervento delle autorità competenti induce a reputare che gli Stati membri abbiano abusato del potere discrezionale ad essi riconosciuto.
Il governo Italiano ha dato modo di verificare il miglioramento del rispetto degli obiettivi previsti dalle disposizioni del diritto comunitario che costituiscono l’oggetto dell’inadempimento, pur rivelandosi la persistenza di una generale mancanza di conformità delle discariche alle dette disposizioni, tanto ciò è vero che sul territorio italiano esiste un considerevole numero di discariche in cui i gestori non avevano garantito il riciclaggio o lo smaltimento dei rifiuti in modo tale da mettere in pericolo la salute dell’uomo non avendo utilizzato procedimenti o metodi che potessero garantire il non pregiudizio all’ambiente. Il considerevole numero di siti di smaltimento incontrollato di rifiuti provoca necessariamente un degrado rilevante dell’ambiente.
Né si è imposto ai detentori di rifiuti di procedere essi stessi al loro smaltimento o recupero consegnandoli ad un raccoglitore o ad un’impresa incaricata di effettuare tali operazioni.
Sul territorio italiano sono numerose le discariche in funzione pur in carenza di autorizzazione delle autorità competenti.
Parimenti carente l’azione italiana laddove non ha garantito la catalogazione o l’identificazione dei rifiuti pericolosi in ogni discarica o luogo in cui questi ultimi fossero depositati; infatti oltre 700 discariche abusive contenenti rifiuti pericolosi non sono state sottoposte ad alcuna misura di controllo, impedendosi la conoscenza del flusso di rifiuti pericolosi depositati in tali discariche
Né si è pretesa l’adozione di piani di riassetto e per quelli presentati solo in minima parte si era avuta l’approvazione ad opera delle competenti autorità.
La commissione ha quindi accertato e dichiarato che la Repubblica italiana è venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi ad essa incombenti.



Autore
Avv. M. T. Stringola
Data
lunedì 30 aprile 2007
 
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