Indici della Rassegna
	
	    Titolo
	    OCCUPAZIONE, ESPROPRIAZIONE ED OSSERVANZA DEI TERMINI
 
	 
	
	
	    Abstract
	    (Corte di Cassazione, sent. aprile 2007)
 
	 
	
	    Testo
	    Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Cassazione, SS.UU., sent. 26 aprile 2007 n. 10024
Riferimenti Normativi:
- Art. 13 L. 2359/1865
Dopo aver ricordato che il procedimento espropriativo  - proprio per importare il sacrificio della proprietà privata -  deve essere sorretto da elementi di certezza al fine di correlarlo allâesigenza effettiva e specifica della realizzazione di fini di interesse generale, il Supremo Consesso dà atto del consolidamento di una regola oggi ritenuta assoluta e non più discutibile:  l'omessa fissazione dei termini (di inizio e fine lavori e di inizio e fine espropriazioni) che debbono essere necessariamente indicati nello stesso provvedimento dichiarativo della pubblica utilità della opera, vizia in radice la dichiarazione stessa, comportandone l'originaria invalidità, rendendo, conseguentemente inidoneo il provvedimento che la contiene ad affievolire il diritto dominicale.
Mentre ai termini iniziali ( in entrambe le ipotesi di espropriazione e lavori) è stata riconosciuta natura ordinatoria, allâinosservanza di entrambi i termini finali (di completamento delle procedure espropriative e di completamento dei lavori) consegue lâinefficacia della dichiarazione di pubblica utilità.
Infatti  fino alla scadenza del termine per il completamento delle opere âben può l'amministrazione espropriante emanare un legittimo decreto ablativo ovvero stipulare il contratto di cessione volontariaâ. 
Se è già avvenuta l'irreversibile trasformazione dell'immobile in conseguenza dellâesecuzione dell'opera pubblica programmata, si può, entro i termini originariamente assegnati per lâesecuzione dei lavori, invocare l'istituto della c.d. occupazione espropriativa, che presuppone pur essa l'esistenza di una dichiarazione di p.u., valida ed operante. 
Se è vero che la pubblica amministrazione  ha il diritto di rinnovare o riapprovare, o reiterare  lâapprovazione del progetto non ancora eseguito, la riapprovazione, per essere considerata tale e dare luogo a una nuova dichiarazione di p.u., richiede necessariamente lo svolgimento ab inizio del procedimento amministrativo, strumentale alla detta dichiarazione, e quindi il compimento ex novo di tutte le formalità previste come indispensabili dalla legge per l'approvazione di quel progetto.
In carenza dei detti adempimenti, la mera proroga dei termini non produce lâeffetto sanante ovvero autorizzatorio al legittimo compimento dellâopera, ne consegue che lâeventuale completamento dei lavori non sorretto dal giusto e legittimo procedimento concretizza occupazione usurpativa.  
 
	 
	
	    Autore
	    Avv. M. T. Strigola 
	 
	
	    Data
	    giovedì 31 maggio 2007 
	 
 
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