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Indici della Rassegna

Titolo
L’INDENNITÀ DI ESPROPRIO DI AREE EDIFICABILI AI FINI PUBBLICI È DETERMINATA SECONDI I PARAMETRI DELL’EDIFICABILE SOLO SE SIA CONSENTITA L’EDIFICAZIONE ANCHE AD INIZIATIVA PRIVATA
Argomento
Espropri
Abstract
(Corte di Cassazione, sent. luglio 2007)
Testo

Riferimenti Giurisprudenziali:
- Corte di Cassazione, Sez. I, sent. 20 luglio 2007 n. 16161
- Corte di Cassazione, Sez. I, sent. 12 luglio 2007 n. 15616

Riferimenti Normativi:
- Art. 5 bis D.L. 333/1992
Partendo dalla bipartizione operata dall’art. 5 bis del D.L. 333/1992 - (convertito con modifiche in legge 359/1992 ), testo oggi trasfuso di fatto nel T.U. espropri approvato con D. P.R. 327/2001 – tra terreni agricoli e terreni edificabili escludendo ogni diversa qualificazione, la giurisprudenza chiarisce che al fine della qualificazione di un’area occorre far richiamo e riferimento esclusivo allo strumento urbanistico vigente, ovvero analizzare se l’area possa essere assoggettata ad edificazione all’atto dell’occupazione di urgenza.
Se la zona è destinata e vincolata ad utilizzazioni meramente pubblicistiche che non consentono interventi di tipo privato neppure a mezzo convenzionamenti, l’area sarà considerata ai fini espropriativi, come meramente agricola, di contro se il vincolo comunque non esclude che possa ammettersi su di essa anche l’iniziativa privata la valutazione sarà effettuata tenendo conto della destinazione edificatoria.
Laddove secondo il P.R.G. i terreni oggetto di provvedimento ablatorio siano destinati esclusivamente a servizi "di pubblica utilità" (attrezzature e parcheggi), la loro valutazione ai fini indennitari va effettuata esclusivamente tenendo conto dei parametri previsti per i terreni agricoli.
Le sentenze in rassegna seppur non smentiscono che l'edificabilità non comprende solo quella residenziale ma anche tutte le altre trasformazioni del suolo riconducibili alla nozione tecnica di edificazione, purtuttavia confermano che acciocché si possa richiamare, ai fini che qui ci occupano, l’ipotesi di edificazione è necessario che le eventuali alternative forme di edificazione siano, per espressa previsione dello strumento urbanistico o, per loro natura (come nel caso, ad esempio, di alberghi, ristoranti), consentite alla "iniziativa privata" .
Ne consegue quindi che laddove, per espressa previsione di legge o di strumento urbanistico, la prerogativa dell’edificabilità, sia rimessa all’iniziativa esclusiva pubblica con espresso divieto dell’iniziativa anche privata, necessitatamene l'indennità di esproprio va commisurata al valore agricolo, avendo i terreni destinazione urbanistica di servizi "di pubblica utilità".
Proprio tale destinazione, infatti, è preclusiva per i privati di forme di trasformazione del suolo che, se pur riconducibili alla nozione tecnica di edificazione, sono comunque previste al solo fine di assicurare la funzione pubblica degli spazi.
Infatti poiché l'edificabilità è estrinsecazione dello "ius aedificandi" connesso al diritto di proprietà, la natura fabbricativa non può essere immediata conseguenza di una edificazione ma solo se detto potere è riconosciuto a tutti e non esclusivamente riservato a soggetti pubblici per effetto di interventi unicamente finalizzati alla realizzazione dello scopo pubblico.



Autore
Avv. M. T. Stringola
Data
venerdì 31 agosto 2007
 
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