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Indici della Rassegna

Titolo
REVOCA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Argomento
Enti locali
Abstract
(TAR Sicilia, Sent 13 settembre 2007)
Testo
Riferimenti Giurisprudenziali:
- TAR Sicilia – Sez. I , Sent 13 settembre 2007 n. 2019 -

Riferimenti normativi:
- D. Lgs. 267/2000

E’ inammissibile un provvedimento del Consiglio Comunale con cui si revoca il Presidente, per il venir meno della fiducia politica.

Il Presidente del Consiglio Comunale, come qualsiasi organo apicale, ha il compito di garantire e rappresentare l’istituzione pubblica.
In questa sua funzione, il presidente ricopre un ruolo neutrale connesso al corretto funzionamento dell’attività dell’organo che rappresenta.
Il compito del Presidente può essere oggetto di revoca solo nel caso di cattivo uso della funzione, qualora venga meno la neutralità unico ed esclusivo parametro di riferimento per valutare il suo operato.
Per l’espletamento di questo compito, l’operato del Presidente non può essere soggetto ad una valutazione politica, non potendo essere rimosso dalla corica per il venir meno del rapporto di fiduciarietà politica, attenendo le ragioni della revoca esclusivamente all’esercizio della funzione tipica dell’ufficio presidenziale.

L’eventuale mozione di sfiducia politica è configurabile solo se normativamente prevista nello Statuto comunale, unico atto che regola gli aspetti ordinamentali essenziali dell’Ente.
Il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale quale organo apicale che esercita funzioni nell’esclusivo interesse dell’Ente e la sua qualità di garante e rappresentante dell’Amministrazione Locale, non possono che essere regolamentati nello statuto, il quale può introdurre ulteriori forme di controllo rispetto a quelle previste nella normativa nazionale.
E’ legittima qualsiasi disposizione statutaria con cui è prevista la revoca del Presidente mediante l’approvazione di una mozione di sfiducia, in quanto tale regolamentazione interna prevede esclusivamente le forme attraverso cui può essere rimosso l’organo venuto meno alle sue funzioni senza incidere sul presupposto che consiste nella valutazione di puntuali condotte che mettono in discussione il ruolo garantistico della figura del Presidente.
Solo qualora lo statuto indichi tra le ipotesi tassative di revoca la sfiducia politica, si potrà adottare un tale provvedimento nei suoi confronti, altrimenti nel silenzio normativo, e in considerazione della carica rivestita, risulta illegittimo qualsiasi atto di rimozione dal ruolo ricoperto.

Autore
Dott. Grasselli Stefano
Data
domenica 30 settembre 2007
 
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