Indici della Rassegna
Titolo
LâISTITUTO DELLâOCCUPAZIONE ACQUISITIVA Ã DA CONSIDERARSI CONTRARIO A LEGGE
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali:
- Consiglio di Stato, Sez. IV, sent. 16 novembre 2007 n. 5830.
Testo
La Sezione segue le osservazioni della consolidata giurisprudenza - su cui non possono che trovarsi consensi e coincidenze di orientamento - secondo cui sussiste la giurisdizione amministrativa esclusiva laddove la domanda sia finalizzata ad ottenere la tutela del diritto di proprietà , in presenza di un comportamento connesso allâesercizio della funzione pubblica, se allâoccupazione dâurgenza non segua, nel limite temporale attribuito, il provvedimento di espropriazione, ossia quando alla sottrazione del possesso non consegua anche il trasferimento della proprietà del bene.
Ciò premesso la sezione passa allâanalisi del merito ribadendo, da un lato, lâimpercorribilità dei risalenti orientamenti che consentivano di poter acquistare a titolo originario la proprietà di unâarea privata sulla quale sia stata realizzata unâopera pubblica o di interesse pubblico mediante un comportamento illecito e in assenza di un atto ablatorio, dallâaltro, che non è individuabile alcun inizio di termine di prescrizione per il risarcimento del danno.
Richiama alla mente gli interventi anche della Corte di giustizia che ha reputato contrario ai principi della Convenzione Europea sui diritti dellâuomo ( principi che hanno una diretta rilevanza nellâordinamento interno) lâistituto giurisprudenziale dellâespropriazione indiretta per essere assente nella convenzione europea i presupposti per poter addivenire âallâespropriazione sostanzialeâ in carenza di un idoneo titolo.
Specularmene la vigente normativa statale (art. 43 del testo unico 327/2001) consente di acquisire la proprietà dellâarea con provvedimento unilaterale di natura ablatoria e discrezionale (in sostanziale sanatoria), al termine di un procedimento in cui si è proceduto alla motivata valutazione degli interessi contrapposti, ma solo laddove - e nellâipotesi in cui - lâattività amministrativa espropriativa sia stata caratterizzata da una patologia non più emendabile.
Il citato art. 43 ha avuto la sua origine logica - e ragione di esistere - per dare soluzione âalle diffuse e risalenti situazioni di illegalità che si sono stratificate nel corso del tempoâ e cioè per consentire, con atti formali, la regolamentazione del patrimonio dellâente e la definizione della proprietà del privato quando il bene sia stato "modificato per scopi di interesse pubblico".
Indubbio che il proprietario mantiene il diritto di agire o pretendere il risarcimento del danno.
Si consente alla pubblica amministrazione di assumere comportamenti in piena aderenza ai principi della CEDU che costituiscono primari e fondamentali canoni di interpretazione per la legge italiana.
IL giudice conclude richiamando le precedenti decisioni assunte nel corso del vigente anno giudiziario ( nn. 3752 e 2582 del 2007) secondo cui il soggetto interessato dallâopera pubblica mantiene il diritto di proprietà pur se lâAmministrazione si sia a suo tempo impossessata del fondo altrui senza concludere tempestivamente il procedimento di esproprio ed abbia realizzato lâopera pubblica o di interesse pubblico concretizzando un illecito permanente .
Data
venerdì 30 novembre 2007
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