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Indici della Rassegna

Titolo
DETERMINAZIONE DEI CANONI ANNUI PER LA COLLOCAZIONE DI INSEGNE PUBBLICITARIE
Argomento
Enti locali
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Consiglio di Stato, sez. V – sentenza 31 dicembre 2007 n. 6800; Riferimenti Normativi: - Art. 5 della Legge 1034 del 1971;
Testo
In merito alla controversia concernente l’impugnazione di una delibera di determinazione dei canoni annui per la collocazione degli impianti pubblicitari lungo le strade sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo, costituendo tale delibera un atto discrezionale della P.A., col quale vengono stabiliti i criteri di determinazione di canoni o tariffe e non essendo applicabile, per tale motivo, l’art. 5 della Legge n. 1034 del 1971, ai sensi del quale resta salva la giurisdizione del giudice ordinario sulle controversie relative ad indennità, canoni e altri corrispettivi inerenti i rapporti di concessione di beni pubblici.
Il collegio ha osservato che nell’ipotesi prospettata (cioè nel caso di delibera di fissazione dell’imposta di pubblicità) l’oggetto principale dell’impugnazione è la deliberazione con la quale la P.A. ha fissato in via generale i criteri per la determinazione dei canoni dovuti per l’installazione sulle strade di impianti e mezzi pubblicitari. E’ stata, quindi, sotto questo profilo disattesa la tesi della P.A. appellante secondo cui, nella suddetta ipotesi, non vengono in contestazione i parametri di determinazione dei canoni, ma unicamente la traduzione in cifre di quei parametri, cioè la quantificazione dei canoni così ottenuti.
Nella fattispecie la Provincia dopo aver espressamente premesso, nel preambolo della delibera stessa, di volere uniformare le tariffe dell’imposta di pubblicità a quelle fissate da altre Province viciniori, ha poi disatteso tale indirizzo, adottando un canone doppio rispetto a quello previsto dalle altre Province, risolvendosi tale delibera nella fissazione di una misura che, nella sostanza, accantona e diverge radicalmente dal parametro contestualmente prefissato.
Per tali motivi la delibera in questione è da ritenersi illegittima, essendo affetta da eccesso di potere nelle figure sintomatiche della incoerenza, della contraddittorietà e dell’illogicità. La giurisprudenza amministrativa, infatti, afferma costantemente che sussiste il vizio di eccesso di potere in caso di contraddizione con precedenti manifestazioni di volontà o con precedenti atti istruttori, in difetto di idonea motivazione sul punto; infine, é illegittimo per eccesso di potere per contraddittorietà il provvedimento che presenti contraddizioni od incongruenze rispetto a precedenti valutazioni della stessa amministrazione o quando sussistano più manifestazioni di volontà dello stesso ente che si pongano tra loro in contrasto.

Autore
Dott. Roberto Bongarzone
Data
venerdì 15 febbraio 2008
 
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