Indici della Rassegna
	
	    Titolo
	    VERBALI ISPETTIVI ED ACCESSO AGLI ATTI 
	 
	
	    Abstract
	    Riferimenti Giurisprudenziali:   
- TAR Lazio, Sez. III, sent. 1 febbraio 2008 n. 900
 
	 
	
	    Testo
	    
Il giudice ripercorre lâevoluzione giurisprudenziale in merito al diritto di accesso agli atti e rammenta che nel pregresso erano state ammesse allâaccesso le dichiarazioni rese dai lavoratori (in sede di indagini ispettive a carico del proprio datore di lavoro) disapplicando le eventuali disposizioni interne di segno opposto.
Partendo dalla materia penale - che  impone la secretazione degli atti  fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari - si perviene ad analizzare lâipotesi di accertamenti ispettivi,
in cui si siano accertati illeciti amministrativi, riconoscendo laprevalenza del diritto di difesa rispetto al diritto di riservatezza. 
A ciò si è aggiunto che a contrastare la paventata possibilità di ritorsioni avverso i lavoratori per le dichiarazioni dagli stessi rese in sede di ispezione vi è lâinsieme delle tutele riconosciute al lavoratore attraverso istituti previsti dallâordinamento, sia all'interno della normativa sul lavoro sia dei contratti collettivi di categoria di vario livello. 
Di talchè se la detta esigenza di tutela del lavoratore da eventuali ritorsioni era stata ritenuta la ragione principale del divieto di ostensione delle dichiarazioni rese dal medesimo in occasione di visite ispettive detta esigenza non ha ragione di esistere laddove le dette dichiarazioni siano oscurate dei dati e generalità dei soggetti che hanno reso la dichiarazione.
Momento di conciliazione delle contrapposte posizioni (ossia da un lato evitare il pericolo di azioni discriminatorie e di  pregiudizi al lavoratore, dallâaltro evitare che la secretazione possa essere motivo di dichiarazioni mendace al fine di tutelare la propria posizione lavorativa) e momento di tutela dellâinteresse pubblico allâacquisizione di dati necessari per assicurare una contribuzione corrispondente a quella dovuta può trovarsi nel consentire lâaccesso a chi dia conto chiaramente della detta esigenza di tutela prestando concretezza allâinteresse tutelato dalla legge . 
Non si sottace che lâesigenza di secretazione non appare di rilievo in ipotesi di società di media e grande dimensioni dove, oscurato il nominativo, appare di difficile individuazione il soggetto che ha reso dichiarazioni pregiudizievoli per lâimpresa.
 
	 
	
	    Autore
	    Avv. M. T. Stringola 
	 
	
	    Data
	    venerdì 29 febbraio 2008 
	 
 
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