Via Saffi, 49 01100 VITERBO     |     provinciavt@legalmail.it     |     0761 3131

Indici della Rassegna

Titolo
APPLICAZIONE DEL DISPOSTO DELL’ART. 43 DEL D.LGS 237/2001 E PRESUPPOSTI
Argomento
Espropri
Abstract
Riferimenti Giurisprudenziali: - Tar Sicilia Sez. II Palermo n. 718 del 30/05/2008 - Tra Sicilia sez. ii, Catania n. 894 del 12/05/2008 Riferimento Normativo: - D.Lgs 327/2001
Testo
L’acquisizione delle aree per la realizzazione di opere pubbliche presuppone la precisa osservanza delle disposizioni che regolano il procedimento espropriativo e, da ultimo, l’osservanza del piano parcellare di esproprio il cui superamento determina il concretizzarsi di un comportamento non emendabile con il solo risarcimento, essendo rimessa alla parte privata la possibilità di richiedere la riduzione in pristino stato dei luoghi e la restituzione del bene occupato in carenza della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.
Ciò premesso il giudice passa ad esaminare l’eccepita illegittimità dell’atto adottato da un Comune al fine della sanatoria del procedimento e quindi l’acquisizione dell’area occupata senza titolo abilitativo.
Richiama ovviamente i principi sanciti dalla Corte Europea dei diritto dell’uomo secondo cui:
a) il comportamento illegittimo non può consentire l’acquisto di un diritto;
b) la normativa interna può anche trovare istituti o procedimenti atti a consentire la tutela avverso l’acquisizione di beni senza titolo, ma l’amministrazione può procedere alla sanatoria solo dietro ristoro del privato e valutati gli interessi in conflitto.
L’atto amministrativo, che sostituisce o si pone in alternativa al decreto d’esproprio, deve contenere l’esplicita analisi e ponderazione valutativa degli interessi contrapposti andando ad individuare il preciso maggior interesse pubblico rispetto all’interesse privato non essendo sufficiente che si paventi la mera necessità della formalizzazione dell’avvenuta utilizzazione del bene, dovendo invece provare e dimostrare che la trasformazione è avvenuta in ossequio alla necessità di realizzare l’interesse collettivo.
Dovranno spiegarsi quali elementi sussistono per poter determinare l’interesse al mantenimento dell’opera ed alla sottrazione al privato del bene di sua proprietà e quale utilizzazione possa di fatto aversi dell’immobile in danno del soggetto privato.
Secondo le attuali disposizioni normative, in capo al privato va riconosciuto il diritto soggettivo alla restituzione del bene e l’azione per la restituzione laddove sia carente l’atto formale di acquisizione adottato dall’ amministrazione che va a sostituire l’obbligazione di risarcimento del danno.
La trasformazione irreversibile infatti non preclude la permanenza della titolarità della proprietà in capo al privato cui è rimessa la facoltà di scelta tra la restituzione o il risarcimento, ma la decisione di ottenere soddisfazione alternativa obbliga la pubblica amministrazione ad assumere l’atto di trasferimento ai sensi della disposizione dell’art. 43 del T.U. espropri che consente la formalizzazione del trasferimento della proprietà del bene.

Autore
Avv. M. T. Stringola
Data
domenica 15 giugno 2008
 
Valuta questa Pagina
stampa