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N. 15 - gennaio-giugno 1998 |
Informazioni Nuova serie - anno VII, n. 15 gennaio-giugno '98 Segreteria di redazione Stampa Autorizzazione del Tribunale di Viterbo del 30 luglio 1992, n. 385 Registro Stampa Spedizione in abbonamento postale - comma 20/c art. 2 Legge 662/96 Foto di copertina |
Un'urnetta cineraria figurata al museo archeologico di Viterbo Analisi di una piccola urna cineraria in terracotta proveniente da scavi condotti dalla Società Archeologica Viterbese Pro Ferento nella necropoli di Poggio Giulivo e oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Viterbo.
Andare in cerca di fortuna: ovvero diventare uomini attraverso il percorso simbolico della Fiaba Brevi spunti in cui emergono alcune analogie tra elementi dell'analisi condotta da Propp nel suo lavoro Le radici storiche dei racconti di fate(1946) e alcune fiabe dell'archivio del ccbc, passando attraverso suggestioni demartiniane e la rigorosa analisi stilistica di Luthi. Secondo Propp la fiaba di magia ha rivelato possibili connessioni con antichissimi riti di iniziazione: l'intero percorso che l'eroe della fiaba compie fino alla meta finale sembra essere la simbolizzazione del progressivo e difficoltoso passaggio dell'iniziando dallo stato infantile a quello di adulto, anche se ben poco di ciò che viene narrato nella fiaba rivela a prima vista un'aderenza al cosiddetto mondo del reale
L'oreficeria romana settecentesca in alcuni esempi di suppelletteli tuscanesi Origine dell'Ordine Cistercense, fondazione dei monasteri in Italia con particolare attenzione a S.Maria di Staffarda in Piemonte i cui monaci furono chiamati sullo scorcio del XII secolo per occupare la chiesa di S.Maria di Sala nel territorio della diocesi di Castro, oggi comune di Farnese. Ma i Cistercensi sono presenti nel territorio della Tuscia già nel 1143 con la comunità monastica di S.Maria in Falleri presso Civita Castellana e nel 1150 a San Martino al Cimino dove i monaci bianchi rimangono, tra alterne vicende, fino al 1461 quando Ogerio rassegna il mandato nelle mani di papa Pio II Piccolomini, mentre l'abbazia di San Salvatore sul monte Amiata, data in concessione ai cistercensi nel 1228, si trovava a gestire i numerosi beni del Patrimonium con serie controversie tra gli abati e i vescovi delle varie diocesi.
"Divina Benignitate Suffultus". La Dormitio Virginis di Aurelio Lomi al Museo Civico di Viterbo Analisi della storiografia artistica su Aurelio Lomi(Pisa 1556/1622), non sempre benevola nei suoi confronti, e della pittura a Pisa nel XVI secolo. Biografia del pittore, fratello maggiore di Orazio Gentileschi, riflessioni sulle sue opere con particolare attenzione alla Dormitio Virginis, un olio su tela di ampie dimensioni(m3,75x2,35) trasferito dall'altar maggiore della chiesa dei Ss. Giuseppe e Teresa, meglio nota come chiesa dei Carmelitani Scalzi, al Museo civico di Viterbo.
Postille ad Anton Maria Panico: due opere ritrovate Ulteriori contributi alla comprensione della complessa personalità artistica del misterioso maestro bolognese, Anton Maria Panico, provengono da due opere realizzate dal Panico durante la sua attività viterbese: gli affreschi nella cappella gentilizia della Madonna del Piano a Barbarano, il cui impianto decorativo si presenta notevolmente complesso e raffinato, e l'intervento nella cappella di S.Sebastiano nella chiesa della Madonna della Cava a Latera. Il lavoro di Latera, pur meno imponente rispetto alla complessa organizzazione decorativa della cappella di Barbarano, assume un'importanza notevole per l'ottimo stato di conservazione della superba immagine di S.Sebastiano.
La costa nella Tuscia viterbese Caratteristiche geomorfologiche e formazioni vegetali, con notevole riduzione dell'estensione della vegetazione spontanea per le opere di bonifica, della fascia costiera del viterbese che si estende per circa 30 Kmq parallelamente alla costa tirrenica, dalla foce del Torrente Mignone fino ai rilievi dei Monti Romani poco sopra Pescia Romana. Analisi della variazione della linea di costa e della linea di riva.
La Via Cassia ed il porto di Volsinii Seguendo lo studio di Arnold Esch, direttore dell'Istituto Storico Germanico di Roma, "La via Cassia", un'affascinante guida alla conoscenza di quanto resta oggi di questa antica arteria fra Sutri e Bolsena, si approfondisce l'analisi del territorio intorno a Bolsena coordinando le numerose segnalazioni locali, integrandole con gli elementi morfologici del terreno risultanti dalla lettura delle mappe catastali e con le "tracce" interpretabili sulle foto aeree(ombre da dislivello, variazioni tonali e di tessitura tra varie colture). Ne risulta la rappresentazione grafica inequivocabile di una importante via di comunicazione e la presenza di un porto o, comunque, un approdo per le attività connesse con il lago e la pesca. Esaminando l'andamento delle isoipse tale area corrisponde ad un avvallamento pianeggiante del terreno, compreso tra quota 311 e 308 m, aperto verso il mare.
Francesco Maria Bonifazi: un'ipotesi del percorso artistico Biografia e ricostruzione della vicenda artistica di Francesco Maria Bonifazi, fratello minore di Anton Angelo. Sebbene numerose siano le notizie che lo riguardano, l'esiguità dei dipinti conservati, o comunque riconosciuti, e la mancanza di indicazioni cronologiche precise rendono la lettura del suo percorso artistico particolarmente difficoltosa e basata su dati ricavati dalle fonti locali e dal confronto con le opere di artisti coevi. I dipinti fino ad oggi recuperati connotano il pittore come personalità non trascurabile, né inferiore al più noto fratello, stimata in ambito locale e importante tramite con il linguaggio cortonesco-barocco.
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