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N. 6 - luglio 1989 |
Informazioni Numero 6 - Supplemento al n. 50 di "Viterbo la Provincia" Luglio '89
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Autorizzazione del Tribunale di Viterbo del 9 febbraio 1979, n. 232 Registro
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Le strutture culturali nella Provincia di Viterbo Risultati del censimento realizzato, negli anni 1986/88, dal Centro di Catalogazione sullo stato dei servizi culturali nei comuni della provincia di Viterbo.
Sulle tracce di illustri viaggiatori del passato. Appunti grafici sulle Terme del Bacucco Le numerose terme romane presenti lungo il tracciato della strada consolare Cassia, là dove lambisce Viterbo, furono oggetto di osservazione da parte di famosi viaggiatori ed alcuni di questi, nei viaggi tra Firenze e Roma, ne tracciarono sui loro taccuini i tratti salienti. Di una di queste maestose costruzioni, il calidarium, delle terme dette del Bacucco sono riportate le testimonianze di illustri osservatori, Michelangelo Buonarroti (1475/1564), Giuliano Giamberti detto il Sangallo (1445/1516), Giorgio Vasari (1511/1574) ed infine Stefano Camilli, giurista viterbese e funzionario Pontificio, che eseguì nel 1835 scavi presso le terme del Bacucco riportandone alla luce alcuni pregevoli resti.
Rilievo geopetrografico dell’area interessata al progetto stradale Acquapendente Allerona scalo La zona presa in esame è compresa nel foglio 129 Tavoletta II N.E. e nel foglio 130 Tavoletta III N.O. della Carta I.G.M. 1: 25.000.
Una tomba etrusca dipinta ad Arlena di Castro Analisi del rilievo e documentazione fotografica di una tomba a camera ipogea con decorazione dipinta rinvenuta nel 1982 in località la Piantata, nel comune di Arlena di Castro.
La chiesa rupestre di Santa Lucia Brevi note sulla chiesa rupestre di S. Lucia, nella omonima località del comune di Bomarzo, che sfrutta una delle numerose grotte che rompono la grande scogliera di travertino che guarda il Tevere. Attualmente sono pochissimi i resti in muratura risparmiati dalla rovina che però permettono ugualmente di ricostruire la morfologia originaria dell'edificio articolato in due ambienti comunicanti tra loro tramite una piccola porta: quello di destra, l'unico affrescato, è posto in corrispondenza dell'accesso alla grotta, l'altro molto più ampio, aveva probabilmente solo funzioni di servizio. All'interno della grotta era posto l'altare appoggiato ad un muro che chiudeva lo spazio tra la parete e una grossa formazione stalattitica.
Metodologia per un corretto ordinamento e una corretta ricerca archivistica Funzione degli archivi di Stato in Italia e analisi delle metodologie per il riordino e l'inventariazione dei fondi archivistici.
Analisi del portale centrale della chiesa di S. Maria Maggiore di Tuscania che si evidenzia per una notevole ricchezza decorativa sia iconica che puramente ornamentale. La profonda strombatura è vivacizzata da otto esili colonnine marmoree anulate mentre un imponente archivolto circoscrive la lunetta ornata da rilievi in cui compaiono la Vergine in trono col Bambino, l'Agnello eucaristico e storie del Vecchio Testamento. Rilievi di particolare interesse per chiarire una serie di problemi relativi alla produttività del mondo artistico medioevale nella Toscana meridionale e nell'Alto Lazio tra la fine del XII secolo e gli inizi del XIII secolo.
La fortuna critica di Domenico Corvi. Alcuni inediti Note sulla persona e opera di Domenico Corvi (1721-1803), ultimo grande artista viterbese assurto a notevole fama tra i contemporanei e con un ruolo di spicco nell'ambito della critica moderna.
Materiali etnomusicologici Analisi di un caso di analogia fra due canti di diversa funzione registrati a Blera: il Canto dell'Ascensione e una nota canzone lirico-narrativa di origine settentrionale Quell'uccellin che vola, usata a Blera, come altrove, per l'olivatura o per altri simili lavori collettivi di raccolta. Le sorprendenti affinità fra i due canti sono dovute ad una lettura festiva di un canto di lavoro, a riprova del carattere "sacrale" o magico-religioso, con le sue valenze propiziatorie e sacrificali, e trsgressivo delle forme vocali contadine intonate sul o durante il lavoro, ma non ad esso funzionali.
Un piatto di gnocchi... analisi di una storiella popolare Il racconto, presente a Soriano nel Cimino, Vasanello e Bassano in Teverina, è riferito da donne che usano più o meno lo stesso stile narrativo, breve, essenziale e molto conciso. Il tema è la morte vissuta in chiave ironica ed il protagonista un piatto di gnocchi, metafora per indicare l'istinto vitale della donna che emerge prepotente in occasione del lutto per la morte del marito.
Alcune considerazioni storico linguistiche circa l’origine del nome Viterbo Note sull'origine del nome della città di Viterbo, delle testimonianze che cominciano a comparire nei Regesti Amiatino e Farfense dalla seconda metà dell'ottavo secolo in poi, cioè nei decenni che segnano la fine del dominio longobardo e l'inizio del periodo carolingio, al materiale documentario (storico-linguistico) della prima metà dell'Ottocento, cui si aggiunge quello archeologico-epigrafico della seconda metà del secolo.
Oltre la ricerca... La collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale e la sezione di Paleontologia del ccbc della Provincia di Viterbo ha permesso il recupero e la salvaguardia di alcuni reperti fossili rinvenuti nel territorio del comune di Tuscania. I reperti recuperati consistono in un terzo molare superiore frammentario e in due difese incomplete di Elephas palaeloxodon antiquus di cui la meglio conservata raggiunge la lunghezza di circa 2 metri e mezzo. Per lo studio ed esposizione delle porzioni scheletriche rinvenute è stata utile una più intensa ripresa di contatti con l'Amministrazione Comunale di Valentano, impegnata con la Soprintendenza, nell'istituendo "Museo della preistoria del Viterbese".
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