I musei della provincia di Viterbo
Denominazione
MUSEO CIVICO
Localizzazione
Piazza F. Crispi, 2 Viterbo
Tipologia
ARCHEOLOGICO-STORICO-ARTISTICO
Ente Gestore
COMUNE DI VITERBO
Telefono
0761 348276 - 0761 348275
Fax
0761 348276 - 0761 348275
Orario Di Apertura
dalle 9,00 alle 18,00 (invernale); dalle 9,00 alle 19,00 (estivo)
Prezzo
3,10 euro; ridotto 2,07; gratuito per cittadini di età inferiore a 18 anni e superiore a 65, militari e studenti universitari.
Descrizione
Il Museo Civico di Viterbo ha sede nel complesso monumentale di Santa Maria della Verità, fondato nel XII secolo e ristrutturato intorno alla metà del Trecento dai padri Serviti che ne erano divenuti titolari. A differenza di altre città che crearono i musei civici solo dopo l'unità d'italia, Viterbo per prima, sin dalla fine del Quattrocento, cominciò a raccogliere reperti etruschi per esporli al pubblico. Ed è proprio dedicata alla nascita del collezionismo la stanza accanto alla biglietteria. La prima collezione di reperti autentici e falsi, si deve allo studioso Giovanni Nanni, detto Annio da Viterbo, un monaco domenicano vissuto ai tempi di papa Alessandro VI Borgia, che la creò a supporto delle proprie teorie sull'antichissima origine della città di Viterbo. Risalgono al Quattrocento la sovrapposizione di un loggiato al chiostro gotico ed il ciclo degli affreschi dipinto da Lorenzo da Viterbo (1444-1472) nella cappella Mazzatosta alla Verità. Dal 1955 il museo occupa il chiostro ed i locali dell'ex convento e sviluppa il suo piano espositivo su tre livelli: il chiostro ed il refettorio dell'antico convento, le sale del primo piano e gli ambienti espositivi. Di eccezionale interesse le due tavole di Sebastiano del Piombo (1485-1547) e del Pastura (1450-ante 1516), le tele di Salvator Rosa (1615-1673), di Romanelli (1610-1662)e di Corvi (1721-1803). Al secondo piano sono esposti i bozzetti preparatori della Macchina di Santa Rosa, il cosidetto "campanile che cammmina", alto poco meno di trenta metri, che viene annualmente portato a spalla la sera del 3 settembre. Il criterio adottato è quello cronologico: si va dai reperti dell'Età del Ferro all'Età Romana (sarcofago della Bella Galliana), fino alle testimonianze artistiche che dal medioevo giungono fino al XIX secolo.
MUSEO CIVICO VITERBO
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