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Dossier Arsenico. Documenti e comunicati

Acqua
Acqua azzurra, acqua chiara

Di seguito, i documenti e i comunicati che la Provincia ha elaborato e diramato sull'emergenza arsenico dal 4 gennaio 2011.

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EMERGENZA ARSENICO. OPPOSIZIONE AL RICORSO DEL CODACONS (venerdì 15 marzo 2013)

L'assemblea dei sindaci Ato (Ambito Territoriale Ottimale) ha deliberato di presentare opposizione contro il ricorso al Tar del Codacons contenente la richiesta di diminuzione delle bollette idriche del 50%, a fronte del consumo ridotto provocato dall'entrata in vigore della direttiva europea che ha fissato a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque potabili.

Tuttavia la riduzione della bolletta a carico dei cittadini resta un obiettivo condiviso da tutti.

Pertanto con il Codacons saranno avviati incontri per quantificare l'ammontare della cifra e poi richiedere un intervento finanziario della Regione volto a coprire i costi.

"Il Codacons – ha spiegato il presidente della Provincia e dell'Ato Marcello Meroi - solleva un problema legittimo ma sbaglia ad addossare le responsabilità.

Non è contro le Amministrazioni comunali che va intrapresa l'azione legale anche perché, nel caso in cui da parte dei giudici venisse riconosciuto il diritto al rimborso del 50% delle bollette pagate, questo comporterebbe il dissesto finanziario per i Comuni.
Alla fine sarebbero sempre i cittadini a rimetterci con conseguente aggravio del carico fiscale.

L'opposizione avverso il ricorso diventa dunque obbligatoria per i Comuni chiamati in causa, ma ciò non significa che non si possa discutere con le Associazioni dei consumatori e trovare insieme una soluzione condivisa.

Io credo che si possa individuare una cifra adeguata tenendo conto naturalmente del disagio che stanno vivendo i cittadini costretti a prelevare l'acqua alle fontanelle. Quindi se non è ipotizzabile una riduzione del 50%, si può comunque stabilire una cifra congrua.

Tuttavia – tiene a precisare ancora Meroi – questa operazione non potrà gravare né sui bilanci dei Comuni né tantomeno su quelli della Talete, ma dovrà essere la Regione a farsi carico della copertura dei costi.

E' infatti della Regione la responsabilità per i mancati interventi di dearsenificazione che hanno comportato l'obbligo da parte dei sindaci di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque".

L'assemblea dei sindaci ha dunque ratificato unanimemente la proposta del presidente Meroi che la prossima settimana chiederà un incontro al neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per discutere di questa questione e del futuro dell'Ato di Viterbo.

Saranno inoltre promossi incontri con il Codacons e le altre Associazioni dei consumatori impegnati nella battaglia per la riduzione delle tariffe:

"Una battaglia che, al di là degli schieramenti politici ci trova tutti d'accordo – ha spiegato Meroi – siamo tutti sulla stessa barca, Provincia, Comuni e cittadini e non è facendo la guerra fra di noi che si possono risolvere i problemi.

Spero che con il dialogo e la collaborazione si possa raggiungere un'effettiva unità d'intenti superando la diatriba legale e soprattutto individuando insieme soluzioni realmente utili ed efficaci".


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EMERGENZA ARSENICO. REVISIONE TARIFFE IDRICHE (giovedì 7 marzo 2013)

"Ritengo le richieste dei cittadini, relative ad un abbassamento del costo delle tariffe idriche, pienamente legittime alla luce della riduzione del servizio offerto".

Il presidente della Provincia Marcello Meroi torna sull'argomento e ribadisce come, a fronte di un consumo ridotto di acqua potabile per gli scopi umani in seguito all'entrata in vigore della direttiva europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito, sia doveroso rivedere il prezzo della tariffa.

"Nell'ipotesi di riduzione dobbiamo soprattutto considerare il pesante disagio che stanno vivendo i cittadini, costretti a rifornirsi di acqua alle fontanelle – ha spiegato il presidente – per questo sin dall'inizio ho avvertito come un dovere quello di ricercare ogni possibile soluzione che potesse consentirci il raggiungimento dell'obiettivo. Con soddisfazione ho anche preso atto della disponibilità manifestata da numerosi sindaci.

Il problema però è che quando poi si riunisce l'assemblea dell'Ato per discutere certi argomenti, molti di quei sindaci che sulla stampa chiedono a gran voce la riduzione delle bollette, con la loro assenza impediscono il raggiungimento del numero legale indispensabile a deliberare.

Nell'assemblea di martedì scorso, andata deserta per la seconda volta, era mia intenzione chiedere ai sindaci di quantificare, comune per comune, un'ipotetica riduzione tariffaria in base alla limitazione del consumo e alle necessità economiche avanzate dalle popolazioni.

Una volta avuto chiaro il quadro della situazione, è necessario valutare l'entità della possibile riduzione e richiedere alla Regione Lazio di farsi garante della copertura dei costi".

"Chi ha provocato questa situazione – tiene a precisare ancora Meroi – non può lavarsi le mani, ma deve provvedere a lenire i disagi delle famiglie almeno sul piano economico. E non dico questo oggi che a governare c'è un presidente del Partito democratico, le stesse identiche valutazioni le ho fatte nei mesi scorsi quando al governo c'era ancora il centrodestra.

Mi auguro che nella nuova assemblea dell'Ato che sarà convocata a breve – conclude Meroi - il senso di responsabilità dei sindaci prevalga e che si possa finalmente discutere della questione, individuando le soluzioni più attuabili e ampiamente condivise".


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EMERGENZA ARSENICO. CHIESTA LA RIDUZIONE DELLE BOLLETTE (giovedì 3 gennaio 2013)

"Proporremo alla Talete la riduzione del costo delle bollette idriche nei Comuni in cui vige l'ordinanza di non potabilità dell'acqua destinata al consumo umano. Chiederemo che questa proposta venga portata quanto prima all'esame degli organi istituzionalmente competenti".

Il presidente della Provincia Marcello Meroi ed il vicepresidente con delega all'Ambiente Paolo Equitani hanno deciso di venire incontro concretamente ai problemi dei cittadini, alle prese con limitazioni al consumo dell'acqua.

Dal primo gennaio 2013 infatti è entrata in vigore la direttiva europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque destinate al consumo umano, fatto questo che ha portato i sindaci ad emettere le ordinanze di non potabilità dell'acqua erogata dai rubinetti laddove è rilevato un superamento del parametro.

Per i cittadini dette limitazioni comportano inevitabilmente dei disagi destinati a protrarsi fino a quando entreranno in funzione i dearsenificatori.

"E' bene precisare che abbiamo usato l'acqua dei rubinetti fino a ieri – tengono a precisare presidente e assessore - non c'è nessun sopraggiunto inquinamento improvviso delle falde acquifere, ma è ormai intervenuta una decisione dell'Europa che ha portato ad un abbassamento dei limiti di arsenico finora tollerati.

Naturalmente di fronte alla definitiva entrata in vigore della direttiva, i sindaci per non incorrere in un reato, si sono trovati costretti ad emettere le ordinanze di non potabilità, laddove è riscontrato un superamento effettivo della soglia minima consentita".

Da qui quindi la proposta della Provincia.

"Non potendo attualmente evitare i relativi disservizi alle popolazioni interessate dalle ordinanze – aggiungono Meroi ed Equitani - riteniamo a questo punto opportuno chiedere di rivedere il costo delle bollette riducendo così il peso fiscale a carico delle famiglie.

Proporremo pertanto alla Talete ed agli organi competenti, in attesa di capire se verrà o meno prorogata per l'anno in corso la funzionalità delle strutture dell'Ato (ambito territoriale ottimale), di praticare, a partire dal gennaio 2013, uno sconto tariffario sostenibile con le esigenze finanziarie e di gestione della società, in considerazione del fatto che, alle limitazioni all'uso dell'acqua, è giusto accompagnare anche un'equa riduzione dei costi finora sostenuti dai cittadini.

Naturalmente – proseguono – la Regione dovrà farsi carico di compensare le eventuali minori entrate che potrebbero penalizzare la sopravvivenza della Talete.

Una proposta che per altro ci sentiamo di condividere con le associazioni dei consumatori e con varie realtà politiche e civiche che hanno sollevato l'inopportunità di mantenere gli attuali importi tariffari a fronte di un servizio limitato per il consumo umano.

Ipotesi che naturalmente andrà ulteriormente valutata con le istituzioni preposte al controllo ed alla garanzia della gestione. Siamo certi che intorno a questa proposta – concludono – si possa raggiungere la più ampia condivisione".



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EMERGENZA ARSENICO. ISTITUITA UNA TASK FORCE (mercoledì 2 gennaio 2013)

Nella mattinata del 28 dicembre 2012 l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Equitani ha incontrato i sindaci dei sessanta Comuni della Tuscia. Oggetto: l'entrata in vigore della direttiva europea che a partire dal primo gennaio 2013 fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico nelle acque destinate al consumo umano.

Un provvedimento che, giocoforza, imporrà ai rispettivi primi cittadini di emettere un'ordinanza di non potabilità dell'acqua.

"Abbiamo dato vita a quest'incontro – ha affermato Equitani – per fornire a tutti i sindaci la documentazione e tutte le notizie utili e necessarie per fronteggiare questa emergenza.

E' stata distribuita la copia dell'ordinanza di non potabilità delle acque destinate al consumo umano che dovrà essere ovviamente uguale per tutti i comuni e contenere le stesse prescrizioni.

Inoltre sono state consegnate ai presenti le schede destinate alle famiglie ed ai titolari degli esercizi commerciali nelle quali sono indicati i comportamenti da adottare in questa fase di transizione in attesa che, con la realizzazione degli impianti di dearsenificazione, si possa superare definitivamente l'emergenza".

I documenti, che ricalcano le disposizioni in materia stabilite dal Ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità, forniscono, quindi, informazioni precise ed esatte sugli effetti prodotti dall'arsenico sull'organismo umano.

"Un'iniziativa – ha aggiunto l'assessore Equitani - che punta ad informare correttamente la popolazione e gli esercenti sui comportamenti da tenere in presenza dell'ordinanza di non potabilità delle acque, riducendo al massimo i disagi che potrebbero originarsi in assenza di disposizioni chiare ed univoche. Inoltre è nostro intenzione cercare di limitare al massimo l'allarmismo che tali notizie possono creare all'interno delle cittadinanze".

Recependo l'appello di alcuni sindaci della provincia, l'assessore Equitani ha confermato l'intenzione da parte di palazzo Gentili di istituire una sorta di task force che possa dare notizie utili e precise ai cittadini.

"Non siamo in grado di allestire una vera e propria struttura – ha aggiunto l'assessore – ma ci sarà la massima disponibilità da parte degli uffici dell'assessorato provinciale all'Ambiente, di mettersi a disposizione per recepire e soprattutto risolvere tutte le problematiche e le difficoltà che si presenteranno in questa fase di transizione".

Da parte della prefettura è stato, invece, preso l'impegno di convocare un nuovo tavolo tecnico al quale prenderanno parte anche i tecnici regionali.

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EMERGENZA ARSENICO. DALLA REGIONE 24 MILIONI DI EURO (sabato 27 ottobre 2012)

Importanti novità sul fronte dell'emergenza arsenico.Le ha comunicate l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi attraverso una nota inviata al presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi.

Le novità più importanti riguardano gli interventi di seconda fase, quelli cioè che interessano i comuni con concentrazioni di arsenico comprese fra 10 e 20 microgrammi litro (dal primo gennaio 2013 in base all'entrata in vigore della direttiva europea la soglia massima consentita nelle acque destinate al consumo umano sarà di 10 microgrammi litro).

La Regione ha comunicato che intende garantire l'intera copertura economica degli interventi, che ammontano complessivamente a 24 milioni 521mila euro.

Ciò sarà possibile grazie al dirottamento dei 18 milioni di euro che la Regione Lazio aveva stanziato, in seguito alla sottoscrizione di apposito protocollo d'intesa, in favore dell'Ato 1 Lazio Nord per far fronte alle opere di depurazione delle acque nere dei poli di Civita Castellana, Sutri e Vignanello.

Considerata la necessità di fronteggiare con estrema urgenza l'emergenza arsenico, la Regione ha quindi deciso di trasferire dette somme nella disponibilità del commissario straordinario, in aggiunta ai sei milioni 150mila euro già stanziati.

Non appena possibile la Regione provvederà a ripristinare i finanziamenti previsti per la depurazione delle acque nere nei poli suddetti, con apposite risorse di bilancio.

"Non possiamo che ritenerci estremamente soddisfatti per il risultato ottenuto – ha spiegato il presidente Meroi – e ringrazio l'assessore Cangemi per aver accolto le nostre richieste.

La lettera contiene tre importanti risultati.

Il primo è ovviamente l'intera copertura economica degli interventi da realizzare sul territorio.

Il secondo è il riconoscimento dell'impossibilità per l'Ato (ambito territoriale ottimale) 1 Lazio Nord di fronteggiare da solo la fase emergenziale.

La terza riguarda la garanzia del rifinanziamento delle somme stanziate per la depurazione delle acque nere nei tre poli della Tuscia e momentaneamente trasferite sulla realizzazione degli impianti di dearsenificazione.

Questo è un grande risultato che premia gli sforzi della Provincia e dell'Ato.

Sono mesi che stiamo premendo sulla Regione, battendo i pugni sul tavolo ed alzando la voce in ogni occasione utile per far valere i diritti del territorio.Finalmente oggi abbiamo ottenuto le dovute risposte che ci consentono un maggiore ottimismo per ciò che riguarda la risoluzione dell'emergenza".

L'assessore all'Ambiente Paolo Equitani ha poi aggiunto.

"Gli interventi di prima fase, quelli cioè in esecuzione nei comuni con concentrazioni superiori ai 20 microgrammi litro sono in fase di ultimazione.

Quelli di seconda fase, grazie all'intervento finanziario della Regione che coprirà interamente i costi, saranno portati a termine in tempi rapidi.

Certo, il primo gennaio non riusciremo ad avere tutti gli impianti pronti, questo è chiaro, quindi i sindaci dovranno emettere le ordinanze.

Tuttavia da oggi possiamo dire che l'emergenza si presenta meno grave di come poteva apparire nei giorni scorsi.

Io credo che, se anziché far passare inutilmente tutto questo tempo, chi di dovere si fosse mosso già otto anni fa quando fu emanata la direttiva europea, forse avremmo potuto evitare tutti quei disagi che le popolazioni hanno subito, e che dovranno ancora affrontare nei prossimi mesi.

La Provincia – ci tiene a ribadire Equitani – non ha mai avuto competenze dirette su questa materia, ma appena ci siamo insediati abbiamo cercato, con la collaborazione dei Comuni, di coordinare tutte le azioni necessarie facendo pressing sulla Regione per avere risposte.

Oggi possiamo dire di aver ottenuto un altro importante risultato, dopo quello che non esito a definire storico, relativo alla vicenda delle tariffe di smaltimento dei rifiuti".

Meroi ed Equitani hanno convocato per martedì una riunione della Consulta d'Ambito dell'Ato cui farà seguito una conferenza dei sindaci nel corso della quale sarà recepito ed approvato, attraverso un apposito deliberato, il nuovo percorso indicato dalla Regione.


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EMERGENZA ARSENICO. PALAZZO GENTILI PRESSA LA REGIONE (10 ottobre 2012)


Si fa sempre più insistente il pressing della Provincia di Viterbo sulla Regione Lazio per la risoluzione delle difficoltà economico-finanziarie legate alla gestione della Talete e alla risoluzione del problema arsenico.

Il presidente della Provincia Marcello Meroi e l'assessore all'Ambiente Paolo Equitani hanno incontrato oggi a Roma il presidente della Regione Lazio Renata Polverini per discutere dello stato in cui versa il servizio idrico nella Tuscia.

Il Cda di Talete recentemente, con una lettera inviata allo stesso Meroi, ha evidenziato una serie di necessità impellenti atte a garantire la sopravvivenza del soggetto gestore. Fra queste:

- l'esigenza di ottenere un mutuo garantito dalla Regione dell'importo di dieci milioni di euro rimborsabili nell'arco di venti anni;

- una ricapitalizzazione per il futuro quinquennio pari a 2milioni e 500mila euro;

- la deliberazione di un ulteriore aumento tariffario.

Il Cda aveva fatto presente come "il mancato verificarsi anche di una sola delle tre condizioni, di fatto renderebbe impossibile il procedere dell'attività aziendale".

Il presidente Meroi aveva immediatamente inviato una richiesta d'incontro al presidente Polverini per chiarire definitivamente i contorni di una vicenda che rischia di avere serie ripercussioni sul territorio, soprattutto a partire dalla data del primo gennaio 2013.

Dal primo giorno del nuovo anno, infatti, entrerà definitivamente in vigore la direttiva europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque destinate al consumo umano. Nell'incontro Meroi ed Equitani hanno pressato la presidente Polverini e i competenti uffici regionali affinché siano date le necessarie risposte in ordine ad una situazione che dal piano finanziario si è ormai spostata su quello sanitario ed ambientale.

"Abbiamo fatto presente – hanno spiegato Meroi ed Equitani – come i tempi d'intervento non siano più dilazionabili alla luce di un'emergenza che, di fatto, è ormai alle porte. Un eventuale scioglimento della Talete per mancanza di risorse indispensabili a garantire la prosecuzione delle attività aziendali, verrebbe di fatto a vanificare tutti gli impegni che la Regione Lazio ha già assunto per dare una risposta definitiva alla tutela della salute dei cittadini, con lo stanziamento dei finanziamenti destinati alla realizzazione dei dearsenificatori.

Abbiamo ricordato che la responsabilità in materia di salute pubblica sul territorio compete ai sindaci che sono la massima autorità sanitaria locale. I sindaci si troveranno costretti ad emettere le ordinanze di non potabilità delle acque e al tempo stesso dovranno far fronte ai disagi che ricadranno sui cittadini. Una situazione insostenibile".

I responsabili regionali hanno preso atto della situazione rappresentata dalla Provincia di Viterbo ed hanno comunicato che le richieste avanzate saranno esaminate nel corso di un imminente incontro di carattere tecnico.

"Abbiamo ribadito l'esigenza di essere informati immediatamente in merito all'entità delle risorse disponibili per la Talete e all'attuazione del piano infrastrutturale necessario a fronteggiare l'emergenza arsenico.

Anche perché – concludono presidente ed assessore – è nostra intenzione coinvolgere i sindaci e concordare con loro tutte le iniziative necessarie per non farci trovare impreparati con l'inizio del nuovo anno.

Già giovedì 11 ottobre contiamo di avere notizie precise sullo stato dell'arte da comunicare ai primi cittadini nel corso dell'incontro convocato per discutere del riordino delle province".


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EMERGENZA ARSENICO. NUOVO APPELLO ALLA REGIONE (26 settembre 2012)


Il presidente della giunta provinciale Marcello Meroi ha inviato una lettera al governatore della Regione Lazio Renata Polverini e agli assessori regionali Marco Mattei e Stefano Cetica sollecitando l'adozione di provvedimenti indispensabili per consentire alla società Talete di proseguire la propria attività aziendale.

Meroi ha ricevuto dal consiglio d'amministrazione della società che gestisce il servizio idrico dell'ambito territoriale ottimale (Ato) Lazio-Nord Viterbo una proposta volta ad assicurare il proseguo delle attività, messo in serio rischio nel caso in cui da parte della Regione non fossero recepite determinate richieste.

Il Cda di Talete in particolare ha evidenziato: la necessità di ottenere un mutuo garantito dalla Regione dell'importo di dieci milioni di euro rimborsabili nell'arco di venti anni; una ricapitalizzazione, da realizzarsi nel futuro quinquennio, pari ad euro 2milioni e 500mila euro; la deliberazione di un ulteriore aumento tariffario.

Il Cda ha fatto presente nella lettera recapitata al presidente Meroi che "il mancato verificarsi anche di una sola delle tre condizioni, di fatto renderebbe impossibile il procedere dell'attività aziendale".

Da qui quindi l'intervento diretto di Meroi. Oltre a specificare le richieste della Talete il presidente ha anche messo in evidenza il profilarsi di un ulteriore, serio, motivo di allarme.

"Dal primo gennaio 2013 – spiega infatti - sarà modificata la normativa inerente la concentrazione di arsenico nell'acqua destinata al consumo. Un eventuale scioglimento della Talete verrebbe di fatto a vanificare tutti gli impegni che la Regione Lazio ha già assunto per dare una risposta definitiva alla tutela della salute di tutti i cittadini, con lo stanziamento di apposite risorse destinate alla realizzazione degli impianti di dearsenificazione.

Il problema sanitario sul territorio rischierebbe di diventare a quel punto gravissimo e di difficile gestione. Pertanto non posso che appellarmi al presidente Polverini e agli assessori Mattei (Ambiente) e Cetica (Bilancio) con la speranza che in tempi rapidi, fatte le dovute valutazioni, assumano le decisioni necessarie per salvaguardare la regolare gestione del servizio idrico integrato sul nostro territorio".

Il presidente Meroi ha discusso della cosa anche con i segretari dei partiti chiedendo al riguardo la massima condivisione.

"Anche questa battaglia, come già avvenuto con il problema delle tariffe dei rifiuti, deve essere affrontata e risolta con spirito unitario e al di fuori di logiche politiche. Il problema dell'arsenico infatti riguarderà diversi comuni e altrettante amministrazioni di diverso colore politico. Procedere in ordine sparso e al di fuori di una sinergia territoriale più ampia possibile, rischia di rallentare la ricerca e l'attuazione di misure risolutive ed efficaci".


Una copia della lettera è stata fatta pervenire per conoscenza anche al presidente della Talete Marco Fedele.

"Ringrazio il presidente Meroi – ha commentato Fedele – per il tempestivo interessamento. La proposta è stata da me trasmessa anche alle segreterie dei partiti politici. Non si tratta di portare avanti una battaglia di schieramento a tutela di particolari interessi, ma di difendere esclusivamente il territorio e la salute dei cittadini. Auspico che la Regione e la politica in generale supportino questa nostra azione rivolta ad assicurare un futuro alla gestione pubblica del servizio idrico".


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EMERGENZA ARSENICO. APPROVATO L'ATTO DI INDIRIZZO (30 luglio 2012)


La conferenza dei sindaci dell'Ato ha dato il via libera all'atto d'indirizzo relativo agli interventi da attuare per fronteggiare l'emergenza arsenico.

Si tratta della seconda fase, riguardante i comuni che presentano concentrazioni di arsenico comprese fra i 10 ed i 20 microgrammi litro e che dal primo gennaio 2013 non saranno più coperti dalla deroga concessa dall'Unione Europea.

"Per coprire i costi degli interventi occorrono all'incirca 30 milioni di euro – ha spiegato l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Equitani – la Regione al momento ne ha a disposizione soltanto sei.

Una somma che consentirà tuttavia di avviare le procedure per l'affidamento degli appalti di realizzazione dei dearsenificatori attraverso il criterio del project financing (ossia la compartecipazione pubblico-privato) con un ammortamento dei costi compreso fra i dieci ed i dodici anni.

La Regione si è impegnata a concludere le gare entro il 30 novembre, in considerazione del fatto che vige ancora il regime commissariale per ciò che concerne la risoluzione dell'emergenza arsenico, per poi iniziare i lavori entro il mese di dicembre.

Alla data del primo gennaio 2013 – fa sapere l'assessore - i lavori non saranno comunque ultimati e si renderanno necessarie, da parte dei sindaci, le relative ordinanze di non potabilità delle acque.

Ordinanze che tuttavia avranno valore temporale e saranno strettamente limitate al periodo necessario all'ultimazione dei lavori".

"Il project financing prevede una quota parte dei costi a carico dei comuni. Per tutti quelli che hanno ceduto o cederanno a breve i servizi a Talete – spiega ancora Equitani – si procederà con un aumento tariffario, che sarà nell'ordine del 5% dopo il terzo anno e del 3% a partire dal quarto anno.

Gli altri comuni, quelli cioè che non hanno ceduto i servizi, dovranno garantire comunque la loro quota parte attraverso tre diverse ipotesi risolutive: tramite l'adesione a Talete e quindi al piano degli aumenti tariffari concordati nell'ambito del gestore unico; adottando la tariffa Ato; oppure coprendo i costi necessari con fondi di bilancio o con nuovi mutui.

L'auspicio – ha concluso l'assessore – è che tutti comprendano la necessità di aderire alla gestione unica, rendendo così più agevoli gli interventi e più sostenibili i costi destinati ad incidere sulla tariffa".

Equitani ha poi tenuto a precisare che, da parte della Regione, è stato comunque assicurato l'impegno al reperimento di ulteriori fondi per far sì che si possano coprire le spese delle opere limitando al massimo l'impatto determinato dagli aumenti tariffari.

La conferenza dei sindaci, nell'atto d'indirizzo che sarà ora trasmesso alla Regione, ha tuttavia ribadito l'urgenza di rispettare i tempi stabiliti, avviando i lavori entro la fine dell'anno in corso, per limitare al massimo i disagi alle popolazioni che con l'inizio del 2013 si troveranno senza acqua potabile nei rubinetti.


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EMERGENZA ARSENICO. ASSEMBLEA DEI SINDACI (3 luglio 2012)

L'assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei ha preso parte questa mattina in Provincia all'incontro dei sindaci dell'Ato (ambito territoriale ottimale), convocati per discutere dell'emergenza arsenico.

Mattei ha illustrato lo stato dell'arte, con particolare riferimento a quanto fatto fino ad oggi ed a quanto occorrerà fare da qui al 31 dicembre 2012, per evitare che con l'inizio del 2013, i Comuni che hanno concentrazioni di arsenico superiori ai 10 microgrammi litro (soglia massima di tolleranza stabilita dall'Unione Europea senza alcuna possibilità di deroga) possano trovarsi senza acqua potabile.

L'assessore regionale ha spiegato come, ad una prima fase già in corso di completamento, dovrà ora affiancarsi una seconda fase.

La prima fase ha riguardato tutti i comuni che superavano i 20 microgrammi litro e che quindi non erano coperti dalla deroga concessa fino al dicembre 2012.

Per quanto riguarda invece la seconda fase, che riguarderà i comuni con concentrazioni di arsenico superiori ai 10 microgrammi litro, l'assessore ha spiegato che è stato presentato un progetto da parte della Talete per la realizzazione dei relativi potabilizzatori nei Comuni presi in carico dalla società.

La Regione ha svincolato sei milioni di euro sufficienti per la progettazione e l'avvio delle relative gare d'appalto. Sono stati chiesti fondi al Ministero dell'Ambiente ma allo stato attuale, laddove non sarà possibile arrivare a coprire i costi degli interventi con soldi statali e regionali, sarà necessario un aumento della tariffa.

E' ipotizzabile a tale proposito un aumento del 5% annuo per i prossimi cinque anni, ipotesi che potrebbe essere resa più sostenibile se tutti i Comuni interessati, cederanno i loro impianti al gestore unico favorendo una progettazione integrata ed un'univoca ripartizione dei costi da sostenere.

Un invito quindi a trasferire al più presto la gestione degli impianti alla Talete, anche perché per i Comuni che dovranno fronteggiare l'emergenza stando fuori dalla gestione integrata, le modalità di intervento non sono molto chiare.

"L'assessore Mattei – ha dichiarato l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Equitani – ci ha indicato un percorso lineare, consigliandoci la via più rapida e vantaggiosa per fronteggiare l'emergenza nei tempi stabiliti e a costi sostenibili.

L'emergenza si può affrontare meglio all'interno di un progetto unitario che a questo punto la Talete, con la supervisione dell'Autorità d'Ambito, è sicuramente in grado di mettere in campo.

Anche perché – ha aggiunto Equitani – l'assessore Mattei ha anche comunicato che dal primo gennaio 2013 scadrà il commissariamento regionale e la materia tornerà ad essere affrontata in regime ordinario. Fatto questo che, inevitabilmente, comporterà un allungamento delle procedure che oggi, grazie ai poteri straordinari, possono invece essere abbreviate di molto.

Ora sta ai comuni decidere il percorso da seguire, fermo restando che il tempo passa e il primo gennaio 2013 non ci saranno più margini di discussione. Il rischio concreto – conclude l'assessore – è di ritrovarsi in piena emergenza senza altra alternativa che quella di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque".


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EMERGENZA ARSENICO: IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO (15 maggio 2012)

"La Provincia di Viterbo sta operando per risolvere il grave problema dell'arsenico ed evitare che l'inizio del prossimo anno coincida con l'acuirsi dell'emergenza già in corso".

Il vicepresidente della Provincia e assessore all'Ambiente Paolo Equitani, in merito alle dichiarazioni del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale Federico Grattarola, che legittimamente è tornato a sollecitare risposte concrete da parte della Regione, spiega il percorso intrapreso da Palazzo Gentili per fare fronte alla situazione legata alla direttiva europea che sancisce, a partire dal primo gennaio 2013, l'obbligo di riconoscere come potabili solo le acque che contengono concentrazioni di arsenico inferiori ai 10 microgrammi litro.

"Abbiamo già provveduto, insieme al presidente Marcello Meroi, a richiedere un incontro con il commissario straordinario per l'emergenza arsenico Renata Polverini – spiega Equitani – e ci presenteremo in Regione con una proposta d'intervento già individuata in sede Ato.

Sappiamo perfettamente che il presidente Polverini, pur fra mille difficoltà, sta facendo sforzi enormi per dare risposte alle esigenze del territorio, ma siamo altresì consapevoli che si tratta di una problematica che non può essere derogata ad altri soggetti territoriali.

Per quanto ci riguarda, già da mesi stiamo garantendo il supporto massimo per definire tempi e modalità d'intervento, attraverso la definizione di un percorso improntato alla piena fattibilità.

Ai Comuni che non hanno trasferito il servizio idrico al gestore unico integrato – prosegue - abbiamo trasmesso le disposizioni adottate dalla Consulta d'Ambito dell'Ato con l'impegno a provvedere entro il 31 dicembre 2012 alla messa a norma degli impianti con il ricorso agli strumenti che riterranno più opportuni.

Per quanto riguarda invece i Comuni che stanno in Talete, la società è stata già sollecitata ad attivare tutte le procedure necessarie, comune per comune, per l'individuazione di provvedimenti efficaci che vadano ben oltre l'installazione dei dearsenificatori".

Naturalmente in tutto ciò sarà inevitabile il supporto della Regione: "Alla Polverini – aggiunge Equitani – abbiamo chiesto di contribuire alla realizzazione di questo percorso in tre modi.

Innanzitutto è necessario che il commissario eserciti i poteri straordinari che le sono stati concessi per garantire procedure rapide nell'assegnazione degli appalti.
In secondo luogo è opportuno sbloccare, attraverso il ricorso al patto di stabilità regionalizzato, i vincoli imposti ai Comuni, che pur avendo risorse a disposizione da investire non possono utilizzarle.
In ultimo è indispensabile trasferire sul territorio, quando saranno erogati dal Governo centrale, i fondi stanziati dal Ministero dell'Ambiente per consentire ai Comuni di rientrare dei costi che si troveranno a sostenere per fronteggiare l'emergenza.

Queste le richieste che con forza presenteremo al commissario straordinario con la consapevolezza che questa situazione debba essere risolta principalmente con rapidità d'intervento e garanzie economiche certe. Sta di fatto – conclude Equitani – che continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire che dal primo gennaio 2013 possono esserci nella Tuscia, cittadini senza acqua potabile".


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EMERGENZA ARSENICO. CONSIGLIO STRAORDINARIO (3 aprile 2012)

Si è svolto il 3 aprile, a Palazzo Gentili un Consiglio provinciale straordinario per discutere dell'emergenza arsenico.
Il Consiglio ha visto la partecipazione dell'assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei, del consigliere regionale Francesco Battistoni e di diversi sindaci della Tuscia.

Dal I gennaio 2013 entrerà tassativamente in vigore la direttiva dell'Unione Europea che impone nelle acque potabili una concentrazione di arsenico non superiore ai 10 microgrammi litro.

Circa 127mila abitanti rischiano quindi di ritrovarsi "a secco" dal momento che non saranno concesse ulteriori deroghe e i sindaci si troveranno costretti, laddove i parametri non saranno abbassati, a vietare la potabilità delle acque.

L'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Equitani ha aperto i lavori evidenziando la gravità del problema e manifestando l'urgenza di affrettare gli interventi nei vari comuni, al fine di ricondurre entro la fine del 2012 le concentrazioni di arsenico al di sotto del parametro massimo stabilito dalla UE. Un'esigenza che però si scontra con le difficoltà economiche della Regione.

"L'emergenza arsenico è gestita in regime commissariale e dunque al di fuori delle procedure ordinarie – ha spiegato l'assessore Equitani – a questo punto quindi torniamo a rilanciare con forza la proposta di concedere ai Comuni il potere di intervenire direttamente con l'esecuzione delle necessarie opere, sotto l'attenta e scrupolosa attività di coordinamento della Provincia tramite l'Ato e con l'impegno della Regione a rifondere entro un determinato lasso di tempo, il costo degli interventi effettuati".

La proposta è stata sottoposta all'attenzione dell'assessore Mattei il quale si è detto interessato a valutarla verificandone con i tecnici la concreta fattibilità. L'assessore regionale tuttavia ha tenuto a precisare che da parte della Regione sono stati messi in atto tutti i provvedimenti necessari a fronteggiare l'emergenza, "pur in presenza – ha specificato Mattei - di gravi ritardi derivanti da un immobilismo del passato, ai quali sin da subito la giunta Polverini ha cercato di porre rimedio".

"L'assessore Mattei – ha spiegato Equitani – ha sempre dimostrato grande attenzione e serietà verso i problemi del servizio idrico accettando di confrontarsi con il territorio, come ha fatto anche oggi. Sicuramente va apprezzato l'impegno e lo sforzo che la Regione sta mettendo in campo per risolvere l'emergenza nel più breve tempo possibile, pur in condizioni economiche sicuramente sfavorevoli".

"La Provincia – ha aggiunto ancora l'assessore – pur non avendo competenze specifiche in materia si è resa disponibile a coordinare l'azione di tutti i Comuni per evitare che il primo gennaio del 2013 i cittadini della Tuscia si trovino in piena emergenza con i sindaci costretti a vietare l'uso dell'acqua laddove le concentrazioni supereranno la soglia massima, per non commettere un reato.

Siamo fiduciosi che da parte della Regione possano arrivare risposte positive in ordine alla fattibilità della proposta. Fermo restando che – ha concluso – da parte nostra saranno messe in campo tutte le iniziative idonee per tutelare il territorio ed evitare disagi alle popolazioni".


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In data 25 marzo 2011 la Regione Lazio ha pubblicato (http://www.regione.lazio.it) il seguente comunicato:

ARSENICO: POLVERINI, COMMISSIONE UE CONCEDE DEROGA A REGIONE LAZIO

"La Regione Lazio ha ottenuto dalla Commissione Europea la deroga per erogare acqua con contenuto di arsenico fino a 20 microgrammi per litro. Ringrazio l'assessore all'Ambiente Mattei per il lavoro svolto in tutti questi mesi, di concerto con i Comuni, i gestori delle acque e le Asl, e presso la Commissione europea". E' quanto dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. "La concessione della deroga anche al Lazio, come accaduto per altre regioni - aggiunge – ci consentirà di procedere rapidamente all'attuazione del piano di rientro dei livelli dell'arsenico nei valori di legge, fissati a 10 microgrammi per litro, un piano che l'Europa ha ritenuto credibile e affidabile a riprova dell'attenzione che la Regione Lazio pone alla salute dei cittadini".

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ARSENICO: I DATI SARANNO PUBBLICATI SU WWW.PROVINCIA.VT.IT (26 marzo 2011)

I dati sulla concentrazione dell'arsenico nelle acque dei comuni della provincia saranno pubblicate sul sito internet di palazzo Gentili (www.provincia.vt.it).

Il consiglio provinciale ha accolto con favore la mozione presentata dal consigliere Raffaele Saladino dall'Italia dei Valori, con gli amministratori di Palazzo Gentili che si impegnano a pubblicare, quanto prima, i dati delle concentrazioni di arsenico nella Tuscia sul proprio sito istituzionale. Ciò, affinché ci sia la massima trasparenza sulla delicata questione, con i dati che potranno, così, essere facilmente rintracciati e consultati da tutti i cittadini.

La questione, che interessa tutta la Tuscia, ha trovato il massimo consenso dei consiglieri provinciali - alcuni di essi sindaci nei Comuni della provincia - che hanno appoggiato all'unanimità la proposta.


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EMERGENZA ARSENICO. ARRIVANO LE FONTANELLE (mercoledì 9 febbraio 2011)

Emergenza arsenico, confermati gli accordi tra i Comuni della Tuscia e le ditte fornitrici delle fontanelle. I centri interessati in questa prima fase sono quelli di Viterbo, Canino, Civita Castellana, Monte Romano, Ronciglione, Vetralla, Villa San Giovanni in Tuscia.

"Gli impianti – assicura l'assessore all'Ambiente di Palazzo Gentili, Paolo Equitani - andranno in funzione quanto prima. Nei giorni scorsi abbiamo definito gli accordi con l'amministrazione di Viterbo e di altri Comuni, e l'8 febbraio è stata la volta di Civita Castellana. Adesso gli enti interessati dovranno perfezionare i contratti, con le relative delibere, e occuparsi degli allacci, poi le fontanelle saranno perfettamente funzionanti e a disposizione dei cittadini".



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ARSENICO. INCONTRO CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI (4 febbraio 2011)

Nella mattinata del 3 febbraio l'assessore all'Ambiente di Palazzo Gentili Paolo Equitani ha incontrato i sindaci dei comuni della provincia che rientrano nella seconda fascia di concentrazione dell'arsenico nell'acqua.

Obiettivo dell'incontro: fare il punto della situazione, ultimare gli accordi per la prossima installazione delle fontanelle per la distribuzione di acqua dearsenificata e presentare il nuovo testo dell'ordinanza di non potabilità redatta dai tecnici della Asl.

"Questa situazione di emergenza – ha detto l'assessore Equitani – impone di unire le forze: la Provincia, con l'installazione delle fontanelle, sta facendo tutto il possibile, chiedo ai Comuni interessati uno sforzo per dare la massima collaborazione e riuscire così ad installare quanto prima le fontanelle. Con questo incontro è stato fatto un ulteriore passo avanti verso questa direzione, i rappresentanti presenti ci hanno confermato il numero di fontanelle di cui necessitano e a breve daremo il via all'installazione. Chi non c'era sarà contattato al più presto dai nostri uffici. Certo, per l'importanza della questione mi auspicavo una presenza maggiore di rappresentanti".

I tempi di installazione si aggirano intorno al mese, massimo quarantacinque giorni: "Partiremo dai comuni di prima fascia e passeremo poi a quelli di seconda – ha aggiunto l'assessore provinciale – intanto, come d'altronde alcuni già hanno fatto, invito i sindaci a predisporre le aree per il posizionamento delle nuove strutture. Ricordo che sono a carico dei Comuni le sole spese di allaccio".

Ma la riunione è stata l'occasione anche per dare delucidazioni e precisazioni sullo stato attuale delle cose. I rappresentanti della Asl, presenti all'incontro, hanno infatti chiarito i dubbi ai sindaci che vedono i loro comuni avere dei dati border-line; ma hanno anche risposto a quesiti sull'uso alimentare dell'acqua soprattutto per chi ha attività o esercizi pubblici come bar, forni piuttosto che pizzerie, che devono, per legge, fornire al consumatore prodotti realizzati con acqua che rientra negli standard. Infine si è parlato anche di acqua minerale che per norma deve avere un contenuto di arsenico inferiore ai 10 microgrammi per litro.

"Con questa riunione – ha affermato Equitani – abbiamo voluto dare un ulteriore segnale ai Comuni e al territorio: l'Amministrazione provinciale sta facendo tutto il possibile per risolvere una situazione spigolosa come quella dell'arsenico. In primo luogo dando vita alla realizzazione di un importante progetto, quello del dislocamento sul territorio di fontanelle che possono permettere alla cittadinanza di approvvigionarsi acqua con livelli di arsenico pressoché nulli. Ma il lavoro della Provincia è anche quello di dare supporto informativo ai sindaci e quindi a tutta la cittadinanza della Provincia dando loro tutte le risposte e i chiarimenti di cui necessitano".

Infine è stata presentato anche una nuova versione dell'ordinanza sulla potabilità del acqua redatta dai tecnici della Asl: "Si tratta – conclude Equitani – di un documento cautelativo completo che non permette alcun tipo fraintendimento".

Nota (dati rilevati dall'Agenzia regionale protezione ambiente – Arpa – nel gennaio 2011)

I comuni che presentano una concentrazione di arsenico nell'acqua tra 10 e 20 microgrammi per litro sono i seguenti:

Bagnoregio, Bassano Romano, Bolsena, Calcata, Capodimonte, Caprarola, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella d'Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Grotte di Castro, Lubriano, Marta, Monte Romano, Montefiascone, Nepi, Soriano nel Cimino, Tuscania, Vallerano, Vignanello, Vitorchiano



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RISORSE IDRICHE. UNA REPLICA SU ARSENICO E METALLI PESANTI (sabato 15 gennaio 2011)

"E' davvero sorprendente il tentativo di strumentalizzare a fini politici una vicenda delicata come l'arsenico, diffondendo allarmi ingiustificati e delegittimando il lavoro di chi, da mesi, si sta impegnando concretamente per risolvere un problema che la nostra amministrazione ha ereditato dopo anni di disinteresse generale".

L'assessore all'ambiente Paolo Equitani torna a fare chiarezza "a seguito di nuove informazioni di stampa, alimentate ad arte da chi, in cerca disperata di visibilità, pensa bene di sfruttare questa vicenda per denigrare il lavoro dell'Amministrazione Provinciale, per finalità che esulano dalla reale volontà di tutelare i cittadini".

"E' come se il problema dell'arsenico – aggiunge l'assessore – sia stato provocato da questa giunta provinciale che non ha nemmeno un anno di vita. Un problema che si trascina da circa un decennio, e che solo oggi, grazie a noi, sta trovando la giusta e doverosa attenzione. Adesso addirittura, non contenti di creare allarmismo con questa emergenza, ne tirano fuori dal cilindro altre, con il chiaro intento di disinformare l'opinione pubblica e far credere che la colpa di tutto sia del sottoscritto che nasconderebbe la verità.

"A chi mi accusa di tenere nascosti dati e informazioni sulle concentrazioni di arsenico nell'acqua – prosegue Equitani - rispondo che già da giorni presso il mio assessorato si stanno svolgendo incontri con i rappresentanti dei comuni che superano la soglia dei 20 microgrammi litro (il tetto massimo fissato dall'Unione Europea è di 10 microgrammi litro). A loro stiamo fornendo tutte le informazioni necessarie e le indicazioni da seguire".

"Nel frattempo – prosegue - stiamo provvedendo, in tutti i comuni che superano i 10 microgrammi, all'installazione di fontanelle dotate di due erogatori d'acqua. Uno distribuirà acqua gassificata e dunque minerale, l'altro invece fornirà acqua dearsenificata che potrà essere prelevata a titolo gratuito. Queste fontanelle saranno installate ogni 2500 abitanti. Intanto la Regione sta ultimando la progettazione degli interventi da realizzare nei comuni che superano la soglia dei 20 microgrammi e che, dal 2012, dovranno scendere al di sotto dei 10 come stabilito dalla direttiva UE".

Fin qui l'arsenico. L'assessore Equitani poi passa ad analizzare altre questioni sollevate, con particolare enfasi, nelle ultime ore.

"Per quanto riguarda i fluoruri, il superamento del limite di 1,5 milligrammi per litro, è conosciuto da tempo e non è stato affatto sottovalutato. Anzi, è stato già realizzato un impianto di trattamento sperimentale in un pozzo che presentava valori elevati sia di fluoro che di vanadio. Tale impianto, già attivo, sta dando ottimi risultati. Ad ogni modo per ciò che riguarda il superamento dei limiti di fluoro e di vanadio va precisato che riguarda soltanto pochi comuni, come confermato dalle analisi dell'Ausl e dell'Arpa Lazio e da un monitoraggio effettuato su tutto il territorio in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità".

"Anche perché, è bene specificare che molti comuni interessati da questo fenomeno, sono alimentati da acquiferi vulcanici con la conseguenza che, gli elementi presenti nelle acque potabili, possono variare sensibilmente in ragione della piovosità e dei conseguenti livelli di falda. Pertanto prima di effettuare ingenti interventi tecnici ed economici è opportuno considerare tutte quelle situazioni che rientrano nei limiti di legge, ma potrebbero superarli in un ordine del 20/25% in ragione di variazioni conseguenti ai casi sopra descritti".

"Ad ogni modo – conclude l'assessore all'Ambiente - i Comuni interessati sono stati già informati da tempo e, da quanto ci è stato riferito hanno provveduto ad emettere le relative ordinanze. La Provincia è a conoscenza di tutte le informative partite dalla Regione, ne ha dato comunicazione a chi di dovere, sta operando alla luce del sole. Spiace che altri siano costantemente impegnati ad ostacolare il nostro lavoro alimentando dannosi allarmismi".


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ARSENICO: PREAVVISO AI COMUNI SULL'USO DELL'ACQUA (martedì 4 gennaio 2011)

Pubblichiamo l'avviso emanato dalla presidenza della Provincia, di concerto con l'assessorato all'Ambiente e l'Autorità d'ambito dell'Ato (ambito territoriale ottimale) n. 1 – Lazio Nord


Informazioni ai cittadini in merito all'acqua destinata al consumo umano a seguito della decisione della Commissione europea del 28.10.2010


Il decreto legislativo 2.2.2001 n. 31, in recepimento della direttiva CEE 98/83, ha notevolmente diminuito le concentrazioni massime ammissibili di alcuni parametri di minerali presenti nelle acque potabili.

E' il caso dell'Arsenico (la cui concentrazione massima è diminuita di 5 volte rispetto a quanto stabilito nella precedente normativa), del Fluoro, del Vanadio e del Selenio che, proprio per la particolare natura vulcanica delle nostre terre, hanno nelle acque potabili delle concentrazioni fluttuanti e spesso superiori a quanto stabilito con il D. Lgs. 31/2001, anche se quasi sempre inferiori alle concentrazioni massime consentite dalla precedente normativa (DPR 236/88).

I Sindaci dei Comuni dell'A.T.O. n. 1 Lazio Nord/Viterbo, nella Conferenza del 21.11.2005, hanno delegato l'Autorità d'Ambito per attivare le iniziative per una richiesta di deroga generale a livello di A.T.O. in merito ai valori dei parametri Arsenico, Fluoro, Vanadio e Selenio per le acque destinate al consumo umano, al fine di consentire l'attuazione di uno studio di dettaglio finalizzato alla caratterizzazione complessiva degli acquiferi e all'individuazione delle soluzioni ottimali da adottare per il rientro nei limiti.

Con Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0607 del 30.11.2006 è stata concessa deroga ai valori dei suddetti parametri, per tutti i Comuni dell'A.T.O. n. 1 Lazio Nord/Viterbo. Successivamente tale deroga è stata rinnovata con Decreto del Presidente della Regione Lazio T0263 del 21.4.2009, fissandone il termine al 31.12.2009 e quindi prorogandolo fino all'acquisizione del decreto Interministeriale. Decreto a tutt'oggi non ancora pubblicato, di recepimento delle decisioni della C.E. concernente la mancata concessione di deroga per il valor di parametro arsenico a 50 ?g/l (microgrammi per litro) per tutti i Comuni.

A fronte della deroga è stato condotto con l'Istituto Superiore di Sanità un lavoro di campionamento di dettaglio al fine di consentire la caratterizzazione complessiva degli acquiferi e l'individuazione delle soluzioni ottimali da adottare per il rientro nei limiti e la Regione Lazio ha incaricato l'Università di Roma "La Sapienza" per la redazione di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di opere di approvvigionamento idrico per la Provincia di Viterbo, finalizzate alla miscelazione e/o sostituzione di risorse naturalmente contaminate.

La Regione Lazio, con appositi atti deliberativi e accordi di programma con il Presidente di questa A.T.O., ha anche destinato allo scopo un finanziamento di 8 Milioni di Euro, riservandosi di finanziare un secondo lotto di interventi dell'importo di 15 Milioni di Euro nel triennio 2011-2013.

Con decisione del 28.10.2010, la Commissione Europea ha concesso deroghe per il parametro As soltanto per le richieste che fissano il Valore Massimo Ammissibile (VMA) per l'As a 20 ?g/l.

Ad oggi, fino alla pubblicazione del decreto Interministeriale che recepisce la decisione U.E., è ancora vigente il VMA di 50 ?g/l concesso con il Decreto del Presidente della Regione Lazio T0263 del 21.4.2009 (così come è emerso nella riunione del 09.12.2010 presso la Regione Lazio ove hanno preso parte rappresentati qualificati della Regione Lazio, del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità, delle ASL, delle Autorità d'Ambito regionali interessate con i relativi Gestori)

Con la mancata concessione di deroga da parte della Commissione Europea si stanno riadeguando i piani d'intervento che prevedono la realizzazione immediata di impianti di trattamento locali rinviando la realizzazione di nuovi schemi acquedottistici alimentati dai carbonatici reatini e/o dalle acque del lago di Bolsena.

Occorre quindi avvisare la popolazione, che nelle more della realizzazione degli impianti di trattamento, si potrà determinare la possibilità di un diffuso superamento delle concentrazioni ammissibili di Arsenico nelle acque destinate al consumo umano.

Relativamente alla possibilità d'uso di dette acque, si rende noto che l'Istituto Superiore di Sanità, in data 30 novembre 2010, ha pubblicato sul suo sito i seguenti indirizzi d'uso.

ARSENICO

? Concentrazione: tra 10 e 20 microgrammi per litro

? Utilizzo: Tutti gli utilizzi per consumo umano, inclusi utilizzi potabili, impieghi domestici ed uso alimentare, igiene personale (incluso lavaggio denti).

? Limitazioni d'uso: Reidratazione e ricostituzione alimenti (es. prodotti in polvere) e consumo da parte di bambini (inferiori a 3 anni di età); Imprese alimentari.

? Concentrazione: tra 20 e 50 microgrammi per litro

? Utilizzo: Tutte le operazioni di igiene personale (incluso lavaggio denti); tutte le operazioni di igiene domestica; preparazione di alimenti in cui l'acqua non sia ingrediente significativo; sia a contatto con l'alimento per tempi ridotti e venga per la gran parte rimossa dalla superficie degli alimenti (es. lavaggio e asciugatura frutta e verdura, etc.);

? Limitazioni d'uso: Uso potabile; Cottura e ricostituzione di alimenti (es. prodotti in polvere); Preparazione di alimenti in cui l'acqua sia ingrediente significativo (es. minestre, tisane, caffè, etc), sia a contatto con l'alimento per tempi prolungati (es. reidratazione, salamoie, etc.); Imprese alimentari.

Al fine di evitare allarmismi derivanti da una non corretta informazione, occorre porre all'attenzione della popolazione che la valutazione della richiesta avanzata dal Ministero della Salute alla CE nel febbraio 2010 ha comportato una analisi, durata oltre 9 mesi, durante i quali è stata attentamente considerata la fondatezza di tutti gli elementi richiesti dalla normativa europea ai fini dell'adozione dei provvedimenti di deroga.

E' poi utile ricordare, per quanto possa occorrere ed ai fini di completezza informativa, che una fase fondamentale nel procedimento di valutazione della C.E. si è fondata sul parere elaborato dallo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks). Detto parere si è basato principalmente su alcune recenti opinioni di organizzazioni internazionali di primaria rilevanza quali OMS, EFSA (European Food Safety Authority), EPA-IRIS (Environmental Protection Agency, - Integrated Risk Information System), COT (Committee on Toxicology – National Research Council).

Con riferimento ad un'assunzione giornaliera di 2 litri di acqua da parte di un individuo di 60 Kg di massa corporea, lo SCHER conclude i suoi lavori dichiarando che, benché le concentrazioni degli elementi sopra discussi (oltre all'arsenico sono stati presi in considerazione anche fluoro e boro) superino i valori stabiliti dalla vigente normativa europea e potrebbero pertanto rappresentare un rischio per la salute umana, in base alle evidenze tossicologiche ed epidemiologiche disponibili, il rischio aggiuntivo per tutte le categorie di popolazione esposte sia generalmente tollerabile, indipendentemente dalla fascia di età.

Sulla base della valutazione specifica sui potenziali rischi correlati ad esposizione umana a forme inorganiche di arsenico, lo SCHER riporta le seguenti conclusioni: il prolungamento della deroga per ulteriori 3 anni per l'acqua destinata al consumo umano dove fossero presenti concentrazioni di As fino a 50 ?g/l non rappresenta un rischio aggiuntivo o presenta un ridotto rischio aggiuntivo per la salute della popolazione adulta.

Il rapporto riporta anche una posizione, rappresentata da 2 dei 6 esperti del gruppo che, con particolare riguardo all'arsenico, ad integrazione delle conclusioni generali, indica l'esistenza di un maggiore rischio per soggetti minori di 14-18 anni e per neonati non allattati al seno rispetto alla popolazione adulta, particolarmente correlato a consumo di acque con tenori di As superiori ai 20 ?g/l e dipendente anche dal livello di esposizione generale mediante gli alimenti e l'aria, essendo più elevato in soggetti esposti al fumo.

La C.E. con decisione 20/10/2010, nell'assumere il parere dello SCHER, conclude circa la derogabilità per il parametro arsenico sino a 20 ?g/l.

Ne deriva che di fronte ad un periodo di tempo limitato – relativo alla costruzione degli impianti di trattamento di cui si sta già facendo carico la Regione Lazio e alla istallazione di distributori locali di acqua potabile dearsenificata di cui l'A.T.O. sta definendo un percorso per ottenerne una più immediata fattibilità –, il precedente Valore Massimo Ammissibile di concentrazione di Arsenico (VMA = 50 ?g/l), secondo il parere dello SCHER potrebbe non rappresentare un rischio aggiuntivo o presentare un ridotto rischio aggiuntivo per la salute della popolazione adulta e comunque una concentrazione di arsenico compresa fra 10 ?g/l e 20 ?g/l non rappresenta un rischio aggiuntivo secondo la decisione della C.E..

Rimane fermo che particolare attenzione va rivolta nei confronti delle gestanti, dei neonati e dei bambini fino a tre anni di età, ai quali dovrà essere somministrata acqua con valore di As minore o uguale a 10 microgrammi per litro.

Al fine di informare correttamente la popolazione, in accordo con A.T.O, ASL, Comuni e Gestore verranno tenute delle conferenze di servizi ad hoc con i Comuni interessati per definire le relative informative in funzione delle specifiche caratteristiche (medie) delle acque erogate da ogni sistema acquedottistico.
Nello specifico si provvederà anche a rendere noto alla popolazione le iniziative concrete che si stanno concertando con la Regione, Prefettura e Protezione Civile, per alimentare adeguatamente le utenze sensibili (ospedali, mense, ecc…).

Nel caso si dovesse manifestare anche una presenza di Fluoruri in eccesso (cioè ricompresi tra 1,5 e 2,5 mg/l) si dov

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